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Nelle Marche esportazioni in crescita di circa il 30% rispetto al 2021

I rilevamenti della Direzione studi di Intesa Sanpaolo indicano che i distretti produttivi sono in buona salute

L’aumento dei prezzi di energia e materie prime non ficca la produzione nelle Marche, che nei primi sei mesi del 2022 registra un +19,35 nell’export rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo quanto emerge dai rilevamenti nei Distretti industriali delle Marche, effettuati della Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, tutti i nove distretti della regione hanno registrato un aumento rispetto al 2021, otto dei quali anche oltre i livelli pre pandemia. Le calzature di Fermo sono il primo distretto per export della regione con oltre 775 milioni di euro nel primo semestre 2022 (+30,3% rispetto al primo semestre 2021). Gli effetti della significativa riduzione del mercato russo (-25,7%), sono interamente compensati dall'incremento di esportazioni del distretto verso Germania (+24,6%), Stati Uniti (+65%), Francia, (+16,2%) e Cina (+60%).
   

Stessa dinamica per l'abbigliamento marchigiano, che cresce del 30,3% rispetto al primo semestre del 2021. Per la Pelletteria di Tolentino +35,1%, spiccano il mercato cinese, che quasi triplica i valori rispetto allo stesso periodo del 2021, e l'Albania, prima destinazione del distretto. La Jeans valley del Montefeltro cresce del 42,8%. Le Cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano, con un totale export di 524 milioni di euro nel primo semestre del 2022, registrano un +9,4%. Le Cucine di Pesaro, con 181 milioni di euro, realizzano una crescita dell'8,1% tendenziale. Le Macchine utensili e per il legno di Pesaro realizzano 284 milioni di euro nel primo semestre, con una crescita del 5% rispetto al 2021. Buone performance anche per il Cartario di Fabriano, che con 137,5 milioni di euro segna un +19,3%. Infine, il distretto degli Strumenti musicali di Castelfidardo realizza una crescita del +6,9%.

(Fonte Ansa)

 

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  Scritto da La Redazione il 23/11/2022
 

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