TIRASSEGNO. "Giovani arbitri intraprendono il percorso sbagliato"
La lettera inviata alle istituzioni calcistiche dal presidente della squadra giallorossa Mirco Tufoni: "Siamo sicuri che mandare giovani arbitri alle prime esperienze senza alcun tutoring ad arbitrare incontri delicati che valgono una stagione, sia la strada giusta?
La direzione arbitrale della gara di sabato scorso contro Monte San Pietrangeli, è stata il pretesto per il presidente della società del Tirassegno '95 Mirco Tufoni (foto) per una lunga lettera inviata nelle scorse ore al Delegato Provinciale di Fermo Giuseppe Malaspina, alla Presidente AIA Sezione di Fermo Avv. Michela Pietracci, la Presidente Lega Nazionale Dilettanti Giancarlo Abete e al Presidente Comitato FIGC Marche Ivo Panichi.
La Redazione di Marcheingol.it dalla stessa società fermana ha ricevuto la lettera che pubblica di seguito.
Esimi,
scrivo la presente lettera alle Signorie Vostre, dopo un fine settimana passato a leccarci le ferite ed a riflettere su quanto accaduto sabato pomeriggio al Campo Sportivo “F. Mazzoleni nella gara di campionato di Seconda Categoria Girone G tra il Tirassegno, squadra di cui sono presidente, ed il Monte San Pietrangeli. Lungi da me voler rappresentare in questa missiva una mera recriminatoria sui fatti accaduti e sugli errori visti in campo perché crediamo che l’errore rappresenti un fatto fisiologico dello sport e come tale va tollerato e rispettato. Il problema si pone quando una persona non dispone di tutti gli elementi per elaborare in maniera corretta l’errore che di fatto, diventa un buco nero che lo assorbe e ne condiziona irrimediabilmente la prestazione sportiva. Partiamo da un fatto e cioè la grossa crisi di “vocazione” delle giovani generazioni che determina un numero sempre minore di ragazzi disposti ad intraprendere la carriera arbitrale. A volte, ed in maniera alquanto superficiale, si additano le colpe alle difficoltà che un giovane deve affrontare in campo per far fronte alla pressione che giocatori ed ambiente esercitano e che a volte purtroppo degenerano in fatti che non c’entrano niente con lo sport.
Ci e vi poniamo una domanda: siamo sicuri che il percorso preparatorio di un giovane arbitro sia quello giusto?
Siamo fermamente convinti di no, perché sempre più spesso riscontriamo le stesse gravi lacune che denotano una preparazione non adeguata. Giovani preparati a non parlare, ad essere autoritari ed arroganti per evitare problemi quando al contrario servirebbero carisma, empatia e capacità di comunicare nella maniera migliore. Questi soft skills fondamentali per la gestione di una gara, non
vengono preparati nella maniera adeguata a discapito di altri skills che sono fuori tempo oramai.
Siamo sicuri che mandare giovani arbitri alle prime esperienze senza alcun tutoring ad arbitrare incontri delicati che valgono una stagione, sia la strada giusta? Forse non sarebbe meglio prevedere scelte diverse e più in linea con la passione e con i sacrifici economici e non, che tutte le Società dilettantistiche fanno?
Qui di seguito due proposte operative.
- Coinvolgere gli ex giocatori una volta smesso di giocare per supportare i giovani arbitri ed anche per intraprendere un percorso “over” da arbitri. Ciò potrebbe aprire un’area di confronto e di esempio che aiuti i ragazzi a conoscere sempre meglio, gli aspetti del gioco che si imparano solo con l’esperienza.
- Prevedere per i giovani arbitri, la possibilità di allenarsi arbitrando le partite di allenamento del giovedì che sono un test intenso per migliorare ed apprendere.
Chiudo con un’ultima delicata riflessione legata alla mancanza di rapporto che esiste tra Società e classe arbitrale che dialogano solo tramite referti, ricorsi o articoli a mezzo stampa. Le Società sportive attualmente, alla luce delle complessità da affrontare, sono piccole aziende e sono guidate da diversi dirigenti preparati e che possono essere coinvolti per dare feedback costruttivi e creare quel rapporto di comunicazione, fondamentale tra Società e classe arbitrale. Oramai invece le Società sono costrette a registrare le partite perché i video ad oggi, rappresentano l’unica modalità di far valere le proprie ragioni a fronte di quanto viene scritto. Vorremo dare un contributo perché crediamo che il movimento dilettantistico sia un esempio virtuoso di cosa possa fare l’essere umano per migliorare la vita di tutti e proprio per questo dirigenti ed arbitri, devono cercare sempre di più compattezza, trasparenza, efficacia comunicativa, collaborazione ,etc. ricordando che gli obiettivi, quelli veri per i quali amiamo con tanta passione questo sport e facciamo tanti sacrifici, sono gli stessi per tutti e c’entrano veramente poco con la vittoria o la sconfitta in campo. Alla luce di ciò, Vi richiediamo urgentemente un incontro di approfondimento, al fine di discutere delle proposte fatte e capire se e come sia possibile una collaborazione che migliori la situazione attuale.
Fermo, 6 Marzo 2023
Tufoni Mirco
Presidente A.S.D.C.S.R. Tirassegno '95