Frode sul bonus cultura, un esercizio commerciale nei guai
L'Autorità giudiziaria sequestra conti e immobili per 530.000 euro
Confiscati ad una imprenditrice della Vallesina, depositi bancari e immobili per un valore di 530.000 euro. Si tratta dell’ultima operazione portata a termine degli agenti della guardia di finanza del Comando di Ancona in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Jesi al termine di alcune operazioni di controllo. Stando a quanto ricostruito dai militari, grazie alla complicità di un esercizio commerciale circa 2.500 giovani nel corso di diversi mesi hanno acquistato: computer, smartphone e tablet, sfruttando le agevolazioni del bonus cultura, erogato dallo Stato per usufruire di servizi come: cinema, teatri, concerti, eventi culturali, musei, monumenti e parchi archeologici, nonché musica, libri e prodotti dell'editoria audiovisiva.
Gli uomini delle fiamme gialle sono riusciti a ricostruire un artificioso sistema di frode ottenendo ingenti rimborsi relativi appunto al “'bonus cultura”. L'attività di polizia giudiziaria ha portato a contestare sanzioni amministrative di oltre 2.700.000 euro nei confronti dei giovani coinvolti begli acquisti e soprattutto dell'imprenditrice, ora segnalata alla Procura di Ancona insieme al socio per indebita percezione di erogazioni pubbliche. Dopo la condanna l'Autorità giudiziaria ha predisposto la confisca di depositi bancari, immobili e contanti per un importo di circa 530.000 euro, dei quali 140.000 rinvenuti in una cassetta di sicurezza intestata a una terza persona, estranea ai fatti, ma nella disponibilità degli imprenditori.