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Edizione provinciale di Pesaro Urbino


Imprenditore accusato di stalking verso la giovane dipendete

Il Giudice del lavoro appoggia la giovane, in sede penale l'imprenditore viene assolto perché il fatto non sussiste

Stalking sul posto di lavoro, il caso finisce in Tribunale. I fatti risalgono al 2020, solo di recente dopo le indagini il caso è approdato al Tribunale di Pesaro e ieri c’è stata la sentenza. Entrando nel dettaglio un imprenditore 53enne di Pesaro, avrebbe adottato comportamenti prevaricatori nei confronti di una dipendente di 29 anni  assunta come apprendista. Insulti, anche a sfondo sessuale o politico, turni di lavoro ben oltre quanto previsto dal contratto ed altre situazioni che sono state esaminate con attenzione in aula. Il datore di lavoro minacciava di licenziala, o di farle rassegnare le dimissioni. Poi le pressioni politiche chiedendo il voto per un partito, e quando c’erano presente urgenze era la prima ad essere chiamata anche fuori turno.

 

Il fatto più significativo è avvenuto nel 2020 quando la giovane ha dovuto fronteggiare un infortunio extra lavorativo (tre vertebre fratturate), l’imprenditore pretendeva che la giovane continuasse le sue mansioni da casa. Oltre a continue minacce: “Non ti licenzio, ma ti umilierò giorno dopo giorno finché non te ne andrai”, oppure “Ti do 20.000 euro se te ne vai” ed altre situazioni che si sono protratte nel tempo. La ragazza esasperata è dovuta ricorre allo psicologo e al medico del lavoro poi la denuncia. La causa di fronte al Giudice del Lavoro si è conclusa con un risarcimento nei confronti della ragazza di 16.000 euro, mentre la causa penale ha avuto esito differente. Ascoltati i testimoni sembra che l’imprenditore avesse assunto toni duri, ma non sufficienti ad essere definiti maltrattamenti, il pm aveva chiesto 2 anni, ma la sentenza del Giudice è stata differente: assolto perche il fatto non sussiste.

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  Scritto da La Redazione il 10/04/2024
 

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