Sono trascorsi circa due anni dalla chiusura delle indagini, che hanno viste 22 persone fra politici e dirigenti indagati, ora la Procura di Ancona cerca di fare chiarezza sulla questione di traffico illecito di rifiuti che avrebbe generato attraverso due ditte in circa sette anni di attività profitti per 4.350.000 euro, creando danni all’ambiente specialmente per una discarica dell’Ascolano. Si è tenuta ieri l’udienza preliminare del processo, ma l’udienza è slittata al 23 settembre, ma nonostante tutto qualche passo in avanti c’è stato, infatti, la Procura distrettuale, hanno fatto luce sul metodo utilizzato per la discarica della rifiuti illeciti. Un passaggio di denaro e favori fra esponenti del mondo della politica e dirigenti delle varie strutture e sembrerebbe anche alcuni personaggi della forze dell’ordine.

Stando alle accuse sono finiti nel libro degli indagati esponenti politici di centro destra e centro sinistra, amministratori comunali, e regionali, che avrebbero ottenuto agevolazioni di varie genere: denaro contante in cambio di sostegno, oppure posti di lavoro regolarmente retribuiti per persone vicine alle persone coinvolte. Una triste vicenda, che mescola presunte corruzioni che dovranno essere esaminate in sede di processo, e sicuramente danni ambietali.