CINGOLANA. Ruggeri: "I miei ragazzi crescono e ho fiducia in loro"
CINGOLI. Compie un passo molto importante in funzione della salvezza la Cingolana San Francesco che, battendo il Portorecanati, guadagna una posizione fuori dalla zona play-out. Un successo che potrebbe rivelarsi molto pesante, quando mancano 4 giornate alla fine del campionato di Prima categoria (girone C), nel quale ancora tutto può accadere. Abbiamo fatto il punto insieme a Emauele Ruggeri (foto), da questa stagione alla guida tecnica della compagine bianco-rossa.
Quanto può pesare mister il successo sul Portorecanati?
“Per noi tantissimo perché oltre ai punti per la classifica, ci da maggiore fiducia e consapevolezza nelle nostre possibilità. Credo fosse una gara determinante, per opposti motivi, anche per loro ed essere riusciti a vincerla è motivo di orgoglio per tutto il nostro ambiente”.
Per usare una frase fatta diciamo che ora mancano quattro finali, ma è ovvio che la prossima gara non sarà come le altre, è d’accordo?
“Incontreremo la capolista Settempeda, alla quale oramai manca solo il conforto matematico per la vittoria del campionato. E’ evidente che per me sarà una gara particolare, negli ultimi 30 anni prima come giocatore e poi come tecnico, credo di aver scritto qualche pagina importante della storia di questa gloriosa società. Al di la dei sentimentalismi, dobbiamo però guardare la realtà e sappiamo benissimo che ci servono dei punti per non restare impelagati nella zona a rischio. Ecco, se posso fare un auspicio, diciamo che auguro con tutto il cuore alla Settempeda di vincere il campionato, lo merita per quanto ha fatto quest'anno e per la storia che ha alle spalle. Preferirei che lo facesse non nel prossimo fine settimana, ma in quello successivo e così saremmo tutti contenti.”
Ha stilato una tabella salvezza per questa ultima fase?
“No, nessuna tabella, andiamo avanti gara per gara, cercando di affrontare ogni avversaria al meglio delle nostre forze. Ho a disposizione un organico con un’età media molto bassa, senza alcun dubbio una delle squadre più giovani del panorama regionale. Talvolta ci manca qualcosina a livello di esperienza, ma nel complesso questi ragazzi sono fantastici e stanno crescendo a vista d’occhio, tanto da farmi essere molto fiducioso per il prossimo futuro”.
Giovani molto interessanti e un bomber come Lovotti che può fare la differenza, quanto pesa un giocatore come lui nella vostra rosa?
“Direi moltissimo, prima di tutto perché è un bravo ragazzo, umile ed educato e poi perché ha ottime qualità. Ricordo che è argentino ed insieme al suo connazionale Mendoza è arrivato direttamente dal Sud America, dove giocava in Terza Divisione. Entrambi sono degli ottimi ragazzi e anche grazie alla collaborazione dei dirigenti e dei compagni di squadra non hanno fatto fatica ad inserirsi in squadra, sono gli amici di tutti, è bellissimo vedere il clima che si è creato intorno a loro. Sono partiti dall’Argentina appena finito il loro campionato, affrontando tutti i problemi legati a lingua, usi e costumi e ora inevitabilmente stanno pagando un pochino la fatica. In pratica non hanno mai riposato, ma hanno un gran cuore e sono convinto che in questo finale ci daranno una grossa mano per raggiungere il nostro obiettivo stagionale”.