Il mare Adriatico è sempre più caldo, bisogna salvaguardarlo
Una ricerca dell'università di Urbino evidenzia alcune dati anomali, ma anche possibili cure
Il mare Adriatico è sempre più caldo, specie di pesci che prima abitavano l’area tropicale hanno iniziato a farsi vedere anche nelle nostre acque. Un dato che è stato confermato anche dalla ricerca svolta da Antonella Penna dell'Università di Urbino, nonché presidente della Società italiana di biologia m, che ha specificato chiaramente come il mare Adriatico abbia subito significativi mutamenti rispetto a 15 anni fa. “Si notano specie che arrivano da mari caldi e che stanno prendendo il sopravvento sulle specie endemiche – spiega Antonella Penna - come il granchio blu. Tra queste specie aliene ci sono anche forme vegetali, ad esempio la mucillagine associato agli elevati valori di temperatura dell'acqua. La novità è che stiamo registrando un sensibile e repentino aumento della temperatura della colonna dell'acqua anche in profondità; un segnale di allarme per l'ecosistema marino e le attività produttive come la pesca e l'acquacoltura”.
Se la mucillagine ha creato qualche disagio ai bagnati dal punto di vista nell’estetico e odoroso nell’estate appena strascorsa, creando anche fenomeni negativi per il turismo, resta il fatto che il mare va preservato. “Occorre lavorare sulla depurazione degli scarichi – conclude Penna - sulle quantità di azoto e fosforo presenti negli impianti di depurazione, sul controllo dei fertilizzanti. Una buona gestione degli alvei fluviali, la tutela della flora lungo i fiumi ha un ruolo fondamentale, essendo un filtro naturale delle acque”.