ANCONA, Curva Nord protesta: "Società inesistente e dilettantistica"
ANCONA. La Curva Nord alza la voce e si fa sentire forte e chiaro. Il messaggio è rivolto a soci, sindaco ed anche agli imprenditori anconetani. Il lungo comunicato firmato "Curva Nord Ancona" parte da una premessa:
«Sono passati alcuni mesi dall'inizio di questa avventura societaria, qualcosa è stato fatto ma manca ancora la cosa più importante: una forte proprietà» e poi subito un richiamo alla responsabilità: «Invitiamo quindi le istituzioni a mantenere alto l'impegno assunto davanti alla piazza e, accodandoci alle parole di Gadda e Guerini, continuare a lavorare per questo obiettivo. Non è questo il momento di defilarsi». Quindi nel comunicato viene esternata la delusione per le attuali vicende societarie, evidentemente distanti dalle aspettative della tifoseria organizzata della Curva: «Ci è stato presentato dal sindaco un progetto con nomi e cifre importanti, con un'eventuale proprietà, con aiuti e innesti concreti, provenienti anche dal nostro territorio locale; ci è stata garantita la massima attenzione nel seguire un progetto serio, stabile e duraturo. Ad oggi non c'è niente di tutto questo». La manifestazione di un malcontento profondo davanti al panorama societario ritenuto assolutamente deficitario: «Ci ritroviamo una società con due soci ma di fatto inesistente e dilettantistica. Attualmente rimangono solo la squadra, i nostri colori e i nostri marchi. È ora di finirla. È ora che ciascuno si assuma le proprie responsabilità. Dovrebbe essere un onore investire nell'Ancona».
Pesano anche i fantasmi del passato, i timori del ripetersi degli scenari funerei che troppe volte hanno distrutto le speranze degli appassionati biancorossi. Da qui l'esigenza di chiedere chiarezza agli attuali comproprietari. «È arrivato il momento di capire chi comanda in questa società, è arrivato il momento di scoprire le carte in tavola perché altrimenti la fiducia e la passione che gli «anconetani hanno dimostrato facendo 1500 abbonamenti si trasformerà nell'ennesima delusione». Ce n'è anche per l'intera classe imprenditoriale anconetana, accusata di totale disinteresse verso le sorti della prima squadra della città. Un passaggio nel quale la nota assume i toni dell'invettiva: «È veramente triste doverci ritrovare nuovamente in questa situazione e notare il solito menefreghismo della classe imprenditoriale anconetana, quella stessa classe che qui c'è nata e che, grazie alla nostra terra e al nostro mare, qui si è arricchita senza mai però investire concretamente su un bene primario e collettivo come l'Ancona. Stavolta pensavamo ad uno scatto d'orgoglio per come è avvenuta l'ultima disfatta ma evidentemente ci sbagliavamo. Neanche i ragazzi delle giovanili, mai così vincenti, sono serviti a farvi investire un euro nel calcio dorico.
Concludiamo dicendo che le facce e le parole di chi si è esposto, indipendentemente dal ruolo ricoperto, le ricordiamo bene. Pertanto dove non si verificherà ciò che è stato detto, questa volta ci troverà di fronte, perché le umiliazioni e le sconfitte subite ci hanno segnato profondamente. Non molleremo mai».