SECONDA A. L'Olympia Macerata Feltria omaggia capitan Serafini

Olympia Macerata Feltria - Santangiolese 1-3
OLYMPIA MACERATA FELTRIA: Ottaviani, Pierucci (45' Ousubi), Arcangeli F., Santini, Bracci (45' Aluigi), Rocchetti, Arosti, Saltarelli (71' Politi), Azalian (50' Picchione), Serafini, Rossi (45' Serratore). A disposizione: Meozzi, Arcangeli E., Valli, Guidi, Serratore. Allenatore: Grassi Marco (Cottini Andrea squalificato)
SANTANGIOLESE: Coletti, Mamoci (60' Pennesi), Benedetti, Vasari (63' Martinelli F.), Muscinelli, Martinelli, Carpentieri (82' Torreggiani), Montes, Litti, Romanini (74' Ciasullo), Scaglioni.
A disposizione: Fini, Piccinini, Casi, Rosaspina, Magnoni. Allenatore: Creatore Michele
MACERATA FELTRIA - È iniziata con un momento carico di emozione la giornata dell’Olympia, che ha reso omaggio al suo storico capitano Gabriele Serafini, pronto a dire addio al calcio a fine stagione dopo oltre vent’anni di militanza in biancoazzurro. Un tributo sentito da compagni, dirigenti e tifosi, nel segno della passione e dell’attaccamento alla maglia.
La gara, però, si è messa subito in salita per i padroni di casa. All’11’, Romanini ha portato avanti la Santangiolese con un preciso rasoterra. Lo stesso attaccante ha poi firmato il raddoppio al 27’, con un tiro a giro di pregevole fattura che si è insaccato sotto l’incrocio dei pali. L’Olympia ha provato a reagire al 33’ con un colpo di testa di Azalian, su rimessa laterale di Arosti, sfiorando il gol che avrebbe riaperto la partita.
Durante l’intervallo, mister Cottini ha cercato di cambiare volto alla squadra con tre sostituzioni: fuori Bracci, Arosti e Pierucci, dentro Aluigi, Serratore e Ousubi. Al 50’ fuori anche Azalian per far spazio a Picchione.
Nonostante l’atteggiamento più aggressivo, è stata la Santangiolese a sfiorare il tris al 70’. Ma sei minuti più tardi l’Olympia è tornata in partita grazie al gol di Politi, rientrato dopo un lungo infortunio. La speranza è durata poco: al 78’ gli ospiti hanno colpito un palo clamoroso e, all’80’, hanno chiuso i conti con il rigore del definitivo 3-1.
Una sconfitta amara, ma in una giornata in cui il protagonista assoluto resta Gabriele Serafini, simbolo di lealtà e passione per il calcio.
