ANCONA, rinato il vivaio biancorosso: entusiasmo e nuovi talenti

ANCONA. Ad Ancona non cresce soltanto la prima squadra: anche il settore giovanile biancorosso vive una fase di rinascita e grande entusiasmo. Dopo le difficoltà del 2024, il progetto guidato da Matteo Bartoloni, responsabile del vivaio, ha saputo rimettere radici solide, puntando su qualità, metodo e appartenenza.
«Abbiamo ripartito da ciò che siamo riusciti a salvare lo scorso anno – spiega Bartoloni – e oggi contiamo oltre 220 tesserati, con una struttura organizzativa di livello professionale. Molti collaboratori provengono da realtà di Serie A e B: un segnale importante per il futuro dell’Ancona».
Una squadra di professionisti per formare uomini e calciatori
Nonostante l’addio estivo di Alessandro Bellavista, figura storica del settore giovanile, la società ha mantenuto intatta la propria solidità. Accanto a Bartoloni lavorano Stefano Pizzi, confermato come responsabile tecnico, e Francesco Beccaceci, tornato ad Ancona dopo esperienze di alto profilo con Atalanta e Sampdoria: oggi ricopre il ruolo di responsabile organizzativo e scouting.
Gli staff delle singole squadre sono stati potenziati e ora ogni gruppo dispone di un team completo: allenatore, vice, preparatore atletico, preparatore dei portieri e tecnico di supporto. «Crediamo che la crescita dei ragazzi passi prima di tutto da un ambiente sano e competente. I risultati iniziano a vedersi: diversi club di Serie A e B ci chiedono informazioni e convocano i nostri giovani per stage e provini», racconta con orgoglio Bartoloni.
Strutture, metodo e senso di appartenenza
L’Ancona può contare su due centri d’eccellenza per allenamenti e gare: il Dorico per l’attività di base e Collemarino per i settori agonistici. L’organizzazione è meticolosa: test match mensili contro società professionistiche, partecipazione a tornei nazionali e internazionali e monitoraggio costante dei progressi tecnici.
Ma non si tratta solo di calcio. Il progetto educativo del vivaio biancorosso punta anche a rafforzare il legame tra i giovani e la città. «Da tempo lavoriamo per trasmettere il valore dell’identità anconetana e dell’attaccamento alla maglia – aggiunge Bartoloni –. Organizziamo incontri con figure del territorio per far capire cosa significhi rappresentare l’Ancona. L’obiettivo è formare non solo calciatori, ma anche cittadini orgogliosi delle proprie radici».
Un percorso che inizia già a dare frutti concreti: Polenta e Giordani, due talenti del vivaio, hanno già esordito in prima squadra. Segnali chiari che la nuova Ancona vuole costruire il proprio futuro partendo da casa.
Scritto da La Redazione il 16/10/2025














