Giacomo Bonaventura & Cristian Bucchi: sogni settempedani
SAN SEVERINO MARCHE. Domenica 10 marzo sarà una giornata davvero molto speciale per la città di San Severino Marche e tutti gli sportivi settempedani. All'ora di pranzo andrà in scena la partita di serie A di calcio tra Atalanta e Pescara. Una partita certamente non di cartello, ma che ci fa sentire orgogliosi di essere cittadini di questo paese. In questo incontro, il cui risultato a noi interessa poco, si confrontano due beniamini, che hanno fatto la storia della S.S.Settempeda: Cristian Bucchi e Giacomo Bonaventura. Neo allenatore del Pescara (a 36 anni il più giovane della massima serie) il primo, mitico centravanti biancorosso degli anni '90 e centrocampista dell'Atalanta, il secondo, grande promessa del calcio nazionale. Pochi sanno che nella stagione 1997-98 entrambi militavano tra le fila della Settempeda del presidente Roberto Romagnoli. Cristian, dopo lo splendido torneo precedente, che aveva visto i biancorossi vincere il campionato con lui autore di ben 24 reti, si apprestava a vivere un'altra stagione esaltante, che lo avrebbe proiettato verso grandi traguardi. Come dimenticare la sua fragorosa esplosione ed il memorabile esordio in serie A, che a metà degli anni '90 proiettarono San Severino Marche, insieme alla figura di Vittorio Sgarbi in una dimensione nazionale.
Giacomo in quella stagione vestì per la prima volta la casacca biancorossa nella categoria Primi Calci. Erano i primi passi di una carriera, che si sta pian piano trasformando in esaltante. Come dimenticare il germogliare ed il fiorire del suo talento fresco e genuino. Questo è uno dei tanti sogni o miracoli sportivi che la nostra città riesce a regalare. Come dimenticare ad esempio anche la figura di Alberto Giuliani, coach settempedano campione d'Italia con la Lube pallavolo.
Per tutti i dirigenti della Settempeda di ieri e di oggi, per tutti gli sportivi biancorossi, per il sottoscritto, dirigente e responsabile del Settore Giovanile in quella stagione '97/'98 e soprattutto per il presidente Roberto Romagnoli, autentico deus ex machina di quelle memorabili stagioni, una soddisfazione ed un orgoglio immensi. E se a fine stagione Fabrizio Castori, allenatore tenace, sanguigno ed orgoglioso come la nostra terra (è nato a San Severino e cresciuto nel settore giovanile della Settempeda) riuscisse a coronare il suo sogno di arrivare finalmente in serie A, categoria che ha ampiamente meritato sul campo, vincendo tutti i campionati , sudando e lottando caparbiamente stagione per stagione partendo dalla serie più bassa, la storia si trasformerebbe da bella e significativa a memorabile ed esemplare per le generazioni future. La vita, nonostante le grandi difficoltà di questo periodo storico, ci sa ragalare ancora dei sogni e delle splendide favole.
(Gabriele Cipolletta)