Rivoluzione alla Conero Dribbling, a partire dal tecnico!
ANCONA. Rivoluzione alla Conero Dribbling: la società del patron Stefano Orlandoni si riorganizza dopo la amara conclusione di una annata che ha visto la compagine osimana retrocedere dalla Promozione in Prima categoria. Alla guida tecnica della prima squadra, in attesa di un possibile ripescaggio nella categoria superiore, è stato chiamato Michele Marinelli (foto), 44 anni. Al Mister anconetano è stata affidata la direzione tecnica dell’intera società che, tra settore giovanile e prima squadra, ha oltre 300 tesserati. La necessità di una svolta si è resa necessaria per fondere ancora meglio gli obiettivi del settore giovanile, da sempre fiore all’occhiello della Conero, con gli obiettivi della prima squadra.
Comunque vada, ripescaggio o meno, la prima squadra avrà sicuramente un allenatore tra i più vincenti del panorama calcistico marchigiano. Michele Marinelli, un passato da calciatore che lo ha visto militare anche in serie D, alcune esperienze come allenatore nelle giovanili proprio della Conero Dribbling, si è distinto nei campionati dilettantistici regionali nelle ultime sei annate. Al Collemarino in quattro stagioni ha ottenuto notevoli risultati, tra cui promozione diretta in Prima categoria e secondo posto in Prima da neopromossi. Al San Biagio, negli ultimi due campionati, ha vinto il girone di Seconda Categoria e ottenuto un quinto posto nella categoria superiore, miglior risultato di sempre per i galletti.
Alla Conero Dribbling Il compito che attende Marinelli è quello di portare entusiasmo, agonismo e innovazioni tecnico- tattiche affinchè la squadra possa puntare ad un campionato di vertice e riprendersi un ruolo da protagonista. Non meno impegnativa sarà la figura di Direttore Tecnico del settore giovanile. Le numerose squadre che fanno capo alla Conero Dribbling spaziano dai piccoli amici fino alla juniores. La volontà è quella di puntare all’eccellenza per quanto riguarda la crescita dei ragazzi, coniugando educazione e risultati sportivi per formare non solo giovani calciatori, ma per far crescere veri uomini di sport.