Gomitata alla partita. Chiede un maxi risarcimento!
UN NORMALE fallo di gioco, oppure un colpo sferrato a gioco fermo? E’ la domanda alla quale deve dare risposta una causa in corso fra due calciatori ascolani, uno di 28 anni e l’altro di 29. Il fatto è accaduto il 17 ottobre 2010 quando i due erano certamente più giovani di oggi, ma quella lite è ancora in corso, non più su un terreno di gioco, ma nelle aule del tribunale dove, dopo la causa penale, è ora in corso quella civile. Quel giorno si giocava Uniteam Ascoli - Castel Trosino, valida per il campionato di Terza categoria. Era il 40’ del secondo tempo e l’arbitro assegnava un fallo laterale. I due giocatori erano a distanza da dove doveva riprendere il gioco, ma non troppo. E’ partita una gomitata, come emerge nel referto arbitrale che ha escluso si trattasse di un pugno. Il giocatore che ha subito il colpo la notte successiva va in ospedale per il dolore (3 giorni di prognosi) e poi denuncia l’avversario. Davanti al Giudice di pace accetta i 350 euro di risarcimento che il magistrato reputa ‘congrui’, ma poi dà il via a una causa civile per chiederne molti di più, oltre 20mila. Il colpo proibito è avvenuto con la palla in gioco o, visto che il fallo laterale non era stato ancora battuto, è da considerarsi gioco fermo? La differenza c’è perché la linea difensiva verte sul sostenere che non solo non si è trattato di un pugno, ma di una gomitata; ma anche che entrambi i calciatori potevano essere considerati come inseriti nel contesto del gioco (sia in fase di attacco che di difesa) che stava riprendendo. Una gomitata per altro potrebbe essere considerata compatibile con le dinamiche del gioco, benché comunque punibile dal punto di vista della giustizia sportiva. Insomma fa parte del gioco? La causa in corso darà una risposta al quesito.
(Fonte: Il Resto del Carlino - Foto di repertorio)