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Edizione provinciale di Macerata


Bonvecchi: "Toccato il fondo! Chiesanuova non è l'agnello sacrificale"

Il presidente biancorosso in una lunga intervista sottolinea gli episodi delle ultime gare ed in particolare quanto accaduto nella gara contro la Civitanovese

CHIESANUOVA. Al termine della gara persa in maniera rocambolesca dal Chiesanuova al “Polisportivo” di Civitanova Marche, raccogliamo le dichiarazioni del presidente Luciano Bonvecchi (foto), amareggiato e non solo per l’esito del confronto.
Quest’anno presidente, diversamente dai precedenti, abbiamo notato che lei è apparso poco sui mezzi di comunicazione, una scelta voluta?
“E’ vero, in questa stagione ho parlato pochissimo, ma onestamente oggi dopo quello che è successo nella gara contro la Civitanovese è difficile anche per me restare in silenzio. Non sono solito recriminare sull’operato degli arbitri, specie alla fine di una gara, ma oggi ho maturato questa decisione anche in base agli avvenimenti occorsi nelle ultime gare”.

Quali sono gli episodi che intende evidenziare?
“Ad esempio quello contro l’Azzurra Colli, nel finale sul risultato di 1-1 un fallo su un nostro giocatore è diventato un corner dal quale è poi scaturita la rete della sconfitta. Nella gara con Montalto a 10’ dalla fine, inversione di un fallo laterale che ci è costato la rete. Non è che voglio parlare di singoli piccoli episodi che ci possono anche stare, però ci tengo ad informare, chi di dovere, dei fatti che accadono sui campi”
Vi farete sentire nelle sedi competenti?
“Intanto posso preannunciare una lettera di protesta che invieremo al Comitato Marche e quindi valuteremo anche altre soluzioni. Non vogliamo essere gli agnelli sacrificali di un campionato che sembra abbia assegnato ad inizio stagione le prime posizioni in classifica. Per quanto ci riguarda possiamo anche ritirarci in buon ordine, abbiamo alle spalle 50 anni di storia e non stiamo qui a buttar via tempo e risorse. In un campionato così impegnativo, con i primi 5 posti già assegnati, il torneo si riduce agli scontri diretti con quella decina di squadre di seconda schiera come noi, le quali quando si trovano ad affrontare l’ alta nobiltà devono mettersi con l’anima in pace e rassegnarsi a qualsiasi sopruso. Questo sistema non mi piace”.

Nella gara di oggi quali sono stati gli episodi che non ha condiviso?
“Sono diverse le cose da sottolineare. Quando già eravamo in vantaggio, un fallo nella nostra area sul capitano De Santis, platealmente tirato a terra per la maglia, si è trasformato d’incanto in un calcio di rigore per la Civitanovese, visto che il nostro giocatore cadendo ha toccato il pallone con la mano. La mancanza di provvedimenti adeguati verso un difensore della Civitanovese che, ammonito nel primo tempo, ha continuato a commettere altri falli senza che l’arbitro intervenisse; è invece intervenuto il suo allenatore che, dopo l’ennesima entrataccia, si è affrettato a sostituirlo.
Ancora siamo nell’ambito delle cose che ci possono stare.
“Il bello deve ancora arrivare, non abbiamo finito. Arriviamo agli ultimissimi minuti, fallo laterale per noi invertito dalla terna arbitrale, Ramadori protesta e viene prima ammonito e poi espulso, l’arbitro completa l’opera al 93’ quando in area si scontrano duramente Galdenzi e il nostro difensore Focante, la palla finisce in rete ma, di norma, il gol non viene mai dato e ci si accerta delle condizioni degli uomini a terra. Niente di tutto ciò, il direttore di gara pensando che il nostro difensore volesse fare il furbo si è affrettato a convalidare la rete ed a fischiare la fine della partita”.

Ma il giocatore si era fatto davvero male?
“Sanguinava, ma Nicola Focante (foto sotto) è un furbo, talmente furbo che ora che sono passate quasi 3 ore dalla fine della partita è ancora al pronto Soccorso dell’Ospedale di Civitanova Marche. Mi hanno detto che gli saranno applicati almeno 4/5 punti di sutura e dovrà fare una radiografia per accertare l’entità del trauma. Per inciso con gli animi concitati e Focante a terra, l’arbitro ha pensato bene di espellere altri due giocatori (uno per parte)”.
Diciamo che non è finita proprio nel migliore dei modi.
“Non è finita affatto, visto che dopo che eravamo già andati via, mi hanno riferito che l’arbitro si è fatto scortare fino al casello dell’Autostrada. Mi assumo la piena responsabilità di ciò che dico nei confronti della Federazione e della classe arbitrale, ma scusate, visto che di noi non c’era più nessuno, devo dedurre che l’arbitro avesse paura della reazione della Civitanovese, che magari voleva vincere con qualche altro gol di scarto. Oppure posso pensare che dopo il disastro combinato non aveva la coscienza immacolata e pensava che qualcuno potesse farglielo notare?”.

Sembra che comunque non ci sia stato nulla da segnalare.
“Ma non scherziamo, non abbiamo tempo da perdere dietro a certi personaggi, figuriamoci se ci occupiamo di lui. Può stare tranquillo, non lo pensiamo proprio!! Ciò non toglie comunque che mi comincio a stufare di questo andazzo e da qui in avanti non voglio fare la fine del predestinato”.
Come intendete muovervi adesso?
“Ci rimboccheremo ancora di più le maniche, non sono abituato a piangermi addosso e so per esperienza che da queste situazioni si esce con tanti sacrifici e una grande coesione societaria. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità e andremo avanti, anche se oggi abbiamo gestito al meglio la gara e non posso assolutamente fare nessun tipo di appunto ai miei ragazzi”.
Storicamente con la Civitanovese non avete mai avuto scontri o problemi particolari, mi sbaglio?
“Da parte nostra massimo rispetto per una società blasonata, e quest’anno centenaria, ma alcuni piccoli episodi vanno sottolineati. Nella gara del campionato Juniores sul risultato di 3-0, un ragazzo della Civitanovese ha spaccato un labbro ad un nostro giocatore con un intervento non casuale, testimoni il DS e l’allenatore della Civitanovese che hanno ripreso duramente il loro giocatore. Ebbene, con il ragazzo che è dovuto stare a letto per una settimana con forti dolori di testa ed con i genitori intenzionati a sporgere denuncia, nessuno della società si è degnato di fare almeno una telefonata. Oggi ne abbiamo un altro all’Ospedale, ma fino ad ora nessuno si è fatto sentire. Noi non abbiamo nulla contro questa società, e non dobbiamo insegnare nulla a nessuno, ma credo che in queste circostanze un minimo di rispetto ci debba essere”.

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  Scritto da La Redazione il 03/03/2019
 

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