L'Amandola sbotta: "Non siamo mica su Scherzi a Parte. Ora basta!"
La società amaranto delusa ed amareggiata non esclude la possibilità di mollare tutto a fine stagione. Intanto è pronta a tutelare con ogni mezzo l'incolumità dei suoi tesserati, specie quelli di colore, fatti oggetto di ripetute offese
Riceviamo dall’Amandola (Prima categoria D) una mail nella quale il sodalizio amaranto intende portare a conoscenza delle altre società e di quanti hanno a cuore le sorti di questo sport, alcuni avvenimenti che si sono registrati nel corso del campionato.
Gentile Redazione, leggiamo ormai quasi quotidianamente sul vostro portale le rimostranze delle società, in particolare quelle di Prima categoria. Non è che vogliamo accodarci al coro dei lamenti, ma effettivamente capiamo e ci sentiamo di condividere, ad esempio, quanto espresso ieri dal vice presidente della Cossinea. E’ dall’inizio della stagione che notiamo una serie infinita di errori, molti dei quali anche difficili da interpretare e comunque documentati dalle telecamere, sui quali non ci va neanche di esprimerci. Partendo dal presupposto che tutti possono sbagliare e sperando che chi di dovere intervenisse, abbiamo sempre accettato tutte le decisioni, anche le più strampalate, senza fasciarci troppo la testa, pensando solo ad andare avanti e migliorare. Arrivati alla 19^ di campionato crediamo però che sia ora di affrontare i problemi, oppure dobbiamo andare avanti con questa sceneggiata fino al termine della stagione?.
Ci sfuggono i motivi per i quali la Prima categoria sia diventata terra di nessuno, gli arbitri che mostrano di avere delle piccole doti, vengono subito spediti nelle categorie superiori e il nostro diventa il trampolino di lancio di ragazzini inesperti che dalle giovanili vengono subito promossi, probabilmente per essere messi alla prova. Il risultato? Uno scempio totale, gare completamente falsate e sempre più spesso decise da episodi discutibili ed interpretati in maniera errata. Non sappiamo quanti di questi ragazzi avranno la forza e la stoffa per andare avanti e fare carriera, ma mandarli allo sbaraglio in questo modo non ci sembra la soluzione migliore. Non ce ne sono altri? Mancano le vocazioni e nessuno vuol fare l’arbitro?”. Benissimo, basta saperlo ad inizio stagione ed ognuno si comporterà di conseguenza. Se il numero delle squadre deve essere rapportato con quello gli arbitri, si possono diminuire le iscrizioni, così ci sarà una scelta maggiore tra i direttori di gara. Per nostro conto siamo pronti a dare un contributo decisivo e farci da parte, visto che siamo anche fuori mano e quando le squadre avversarie e gli arbitri arrivano da noi hanno la faccia di chi ha appena terminato un safari, togliamo il disturbo, non ci riscriveremo e faremo tutti contenti.
Fino a quando ci siamo però vogliamo essere rispettati, visto che ad inizio anno abbiamo pagato a scatola chiusa per un servizio che dovrebbe essere efficiente. Nessuno al momento dell’iscrizione ci ha detto che scarseggiavano gli arbitri, e che questo campionato sarebbe stato usato solo ed esclusivamente per mettere alla prova alcuni ragazzi, senza nessun rispetto per le società, i calciatori, gli sponsor ed i tanti tifosi che ancora si ostinano a seguire questi tornei. Come dicevamo prima, neanche facciamo cenno a tutti gli errori che abbiamo visto in stagione, vogliamo solo sperare che servano per crescere e migliorare, ma sul comportamento e sul modo di fare in mezzo al campo qualcosa vogliamo dire. Abbiamo in squadra tre ragazzi senegalesi, ed è strano che durante le gare, pur essendo fatti spesso oggetto di offese becere sul colore della pelle (negro bastardo, negro di m., sporco negro) che talvolta si percepiscono anche dagli spalti, nessuno senta nulla e veda ancora di meno. Ma appena uno spettatore a oltre 100 metri di distanza pronuncia una frase giudicata offensiva, automaticamente al direttore di gara si aprono i padiglioni auricolari ed arrivano quelle belle multe per comportamento irriguardoso.
Ma come? Succede qualcosa a due metri da te, non la vedi e non la senti, ma mentre segui lo sviluppo dell’azione riesci a percepire con esattezza le espressioni di qualcuno a decine di metri di distanza? Si fa fatica a capire. Abbiamo sempre sopportato ma non siamo disposti a farlo in eterno e adesso non vediamo l’ora che arrivi il prossimo Comunicato Ufficilale per gustarci la puntata successiva, visto ciò che è successo sabato scorso nella gara contro il Monsampietro. Questi i fatti: appena l’arbitro ha fischiato la fine, il nostro giocatore Papa Ndiour, offeso per tutta la gara con espressioni becere e vergognose si è lanciato contro il suo diretto marcatore, probabilmente per farsi giustizia sommaria, trattenuto dai compagni è riuscito a spintonarlo, l’altro è caduto a terra ma non ci sono state ulteriori conseguenze. La nostra curiosità è un’altra, visto che in quel momento l’arbitro era di spalle e stava parlando con il nostro allenatore, come documentato chiaramente dalle immagini, non avendo visto nulla come avrà fatto ad espellere Papa Ndiour? Cosa avrà scritto nel referto visto che insisteva nel dire: “Ho visto io, ho visto tutto io!”.
Dato che ha visto tutto, non capiamo come non abbia notato i due macroscopici falli da rigore sullo stesso Papa Ndiour, non abbia sentito le continue offese che ha sopportato per tutto l’arco dell’incontro, gli interventi anche molto duri che è stato costretto a subire per tutta la gara, che lui non ha quasi mai sanzionato, anzi spesso ha fischiato contro. Ecco perché, pur non avendo visto un bel niente, sapeva benissimo chi poteva essere stato a spintonare il giocatore avversario. Provocato ed offeso per tutta la gara, prima o poi il senegalese sarebbe scoppiato e l’arbitro è andato a colpo sicuro. Ora siamo curiosi di conoscere la sua ricostruzione, la sua verità inoppugnabile, da parte nostra abbiamo tutto documentato, ma sappiamo benissimo che le immagini non fanno testo e formalmente non servono a nulla. Vedremo e valuteremo, non escludendo la possibilità di perseguire altre vie, anche quelle legali se necessario, per tutelare il buon nome della società e l'incolumità dei tesserati. Per maggiore chiarezza, visto che riprendiamo tutte le gare, se qualcuno vuol farsi un’idea su ciò che accade il sabato sui campi di Prima categoria, non deve far altro che contattarci e saremo ben lieti di condividere le nostre esperienze. Alla fine avrete il dubbio di essere su "Scherzi a parte", ma vi assicuriamo che purtroppo è tutto vero!”.