BEACH SOCCER. Zandri dell'Alma Juventus Fano racconta il suo beach
Non si ferma mai il ventunenne fanese Davide Zandri (foto), capace per mesi di macinare chilometri di qualità sulla corsia mancina in Eccellenza col Cattolica (dopo essere cresciuto nelle giovanili del Rimini) e di ripetersi poi con giocate da funambolo in serie A con l’Alma Juventus Fano. Un’avventura, quest’ultima, che gli sta regalando grandi soddisfazioni personali nonostante la sua giovane età e la limitata esperienza (ha cominciato appena lo scorso anno). “La mia avventura è nata l'estate scorsa per pura curiosità – racconta Davide Zandri che vanta già uno score di diciannove reti in dodici partite con l’Ajf – è mi sono subito a mio agio anche per merito del gruppo che è davvero fantastico. Siamo tutti giovani e perlopiù fanesi, a parte qualcuno che comunque vive tra Lucrezia e Calcinelli, e sono convinto che col tempo ci toglieremo delle belle soddisfazioni perché stiamo crescendo a vista d’occhio”.
Dici beach soccer e pensi a?
“Innanzi tutto va detto che è una disciplina durissima, decisamente dispendiosa sia per la fatica che si fa a correre sulla sabbia che per le alte temperature. Come se non bastasse ti ritrovi contro avversari che giocano da anni a beach soccer e stranieri che fanno questo sport di professione. Giocatori di fama mondiale come Madjer, Amarelle, Juninho, Belchior, Stankovic, giusto per citarne alcuni, impegnati senza sosta in competizioni internazionali con le rispettive nazionali o i propri club. Per noi non è semplice confrontarci con certe realtà, visto che dalle nostre parti siamo carenti di strutture tanto da essere costretti ad allenarci in un ridotto spazio di spiaggia libera verso Pesaro. Ma tutti i sacrifici vengono ripagati quando entri dentro un’arena piena di gente lì per vederti, con lo speaker che commenta le tue giocate e la musica in sottofondo, le cheerleaders che ballano al termine di ogni tempo, la televisione che ti riprende, le interviste. E’ uno spettacolo tutto da vivere”.
Gli addetti ai lavori ti seguono con attenzione, ci terresti ad indossare l'azzurro?
“Beh sarebbe indubbiamente un sogno e siccome gioco a beach soccer da neanche due anni già essere solo seguito o accostato alla nazionale è un grandissimo piacere, ma devo continuare a lavorare sodo per crescere ancora e adesso penso solo a cercare di arrivare il più lontano possibile con l’Alma. Peccato per la sconfitta con il Mare di Roma, in una gara che avremmo meritato di vincere, però con anche un pizzico di fortuna in più, che non guasta mai, secondo me potremmo puntare ai playoff”.
Poi si tornerà a pensare alla prossima stagione calcistica… Con che prospettive?
“Vengo da un biennio straordinario col Cattolica, con la vittoria del campionato di Promozione e della Coppa Italia e un’annata in Eccellenza per gran parte trascorsa nelle primissime posizioni prima di chiudere con un comunque positivo quarto posto. Le nostre strade però si stanno per separare, io ho rilevato il mio cartellino e sto valutando alcune offerte”.
Hai un sogno nel cassetto anche per il calcio?
“Sì, giocare nel Fano. Sognare non costa nulla e intanto indosso con orgoglio la maglia dell’Alma di beach soccer”.