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INTERVISTA a Claudio Cicchi: "La mia prima volta fuori dalle Marche"

Il noto dirigente è approdato al Martinsicuro (Abruzzo) del suo amico Di Fabio dopo stagioni vincenti con Ascoli, Vis Stella, Centobuchi, Maceratese e Folgore

Dopo aver vinto tanto nella sua carriera nelle Marche (Ascoli, Vis Stella, Centobuchi, Maceratese e Folgore Veregra giusto per citare alcune delle società) il responsabile dell'area tecnica Claudio Cicchi (foto) quest'anno si è spostato in Abruzzo a Martinsicuro (Eccellenza) dove ritrova il suo grande amico e compagno di avventure Guido di Fabio.

Direttore, dopo tante vittoriose esperienze nelle Marche è arrivata quest'anno la possibilità di "emigrare" verso l'Abruzzo, direzione Martinsicuro. Ci parli della sua scelta.

"Non ho mai lavorato fuori dalla mia regione, per me è un'esperienza nuova che andrà ad arricchire il mio bagaglio tecnico. A Martinsicuro c'è un ambiente meraviglioso, è una vera e propria famiglia guidata da una persona eccezionale come il presidente Luigi Di Egidio e dirigenti seri e competenti quali Lattanzi, Ambrosi, Di Salvatore, Di Fabio, Marconi, Tommolini, Paolini e Capretti. Tutti sono sempre vicini alla squadra e questo è un fattore molto importante".

Quali sono le ambizioni di questa squadra giovane e molto marchigiana?

"Nella passata stagione il Martinsicuro ha raggiunto l'obiettivo dei playoff uscendo di scena solo all'ultimo con il Pineto in una partita, tra l'altro, in cui l'arbitraggio è stato a dir poco scandaloso. Quest'anno abbiamo cambiato molto quindi il primo passo sarà una salvezza dignitosa. Abbiamo un organico molto giovane che va valorizzato e chi meglio del maestro Di Fabio può farlo. Per noi il mister è decisamente un valore aggiunto".

Ci faccia qualche nome da tenere d'occhio durante questa stagione.

"Su tutti il difensore destro Alessio Lanzano, un '99 destinato ad un radioso avvenire, poi il '98 Kone, un attaccante che mercoledì in Coppa Italia ha siglato una bellissima doppietta, poi il centrocampista Kala, anche lui '98 dotato di una tecnica e una visione di gioco impressionante. Segnatevi questi nomi perché hanno tutto per sfondare nel mondo del calcio. Poi ci sono giocatori di spessore come Donzelli, Mariani, Osso, Ruzzier, Pietropaolo, Liberati, Oresti, Fabiani, Picciola e De Cesaris e i giovanissimi Di Berardino, Picone, Ricci, Tommasi, Schiavi, Aldo Pietropaolo e Simone Liberati che hanno già mostrato di potersi affermare in questa categoria".

Vuole puntare su qualcuno in particolare?

"Penso che Ruzzier (ex Ascoli) e D'Angelo (ex Samb) hanno tutti i mezzi per esplodere definitivamente, devono solo crederci e lavorare con tranquillità. Antonio Pietropaolo il nostro capitano è un po' il Verratti del Martinsicuro: è bravissimo sia in fase di interdizione che di costruzione. Per me farà strada anche perché anche caratterialmente è molto maturato. Poi non possono non nominare Oresti, il play maker, un signore dentro e fuori dal campo, un esempio per tutti soprattutto per i più giovani. Non dimentichiamoci poi che a Dicembre potremo rivedere in campo un giocatore di categoria superiore come Carboni, centrocampista dai piedi vellutati che un po' tutti vorrebbero avere".

Quali è la squadra secondo lei che nel vostro girone ha più possibilità di vincere il campionato?

"Sono varie le squadre attrezzate per vincere il campionato: Francavilla, San Salvo, Paternopoli e Renato Curi sono le più accreditate secondo me. Non escludo però che possa venire fuori qualche outsider, il calcio non è mai una scienza esatta".

Per concludere uno sguardo al passato anno con la Folgore Veregra. Qual è stato il giovane che più l'ha impressionata?

"Devo fare due nomi: Gentile e Ciko. Il primo gioca con l'Agnonese, piedi buoni, tecnica e grinta da vendere. Ciko invece gioca nella Vastese, è un ragazzo con la testa sulle spalle che ha buona visione e un destro favoloso. Entrambi comunque sono in serie D segno che hanno tutte le carte in regola per sfondare".

Chi è tra gli over invece che più l'ha impressionata nel passato campionato?

"Petrucci, ex Monticelli, ora in forza alla Fermana. È un giocatore che ho avuto anche io, un fuoriclasse, nessuno gioca come lui in serie D. A 25 anni secondo me puo' ancora diventare un grande giocatore, basta dargli fiducia. Poi non posso nominare uno dei miei giocatori alla Folgore: Saverio Pedalino, un attaccante puro che vede la porta come pochi. È un vero bomber e sono convinto che a Monticelli con Stallone possa fare una caterva di goal. Glielo auguro".

Come si spiega la retrocessione dello scorso anno con così tanti bei giocatori in rosa?

"All'andata eravamo quarti poi qualcosa nello spogliatoio si è rotto. Quasi tutti i ragazzi in rosa si sono accasati in D ciò vuol dire che non eravamo tanto scarsi. A dicembre abbiamo perso ottimi giocatori come Palmarini, Calvaresi, Kone e soprattutto Raparo e abbiamo pagato le conseguenze a caro prezzo."

Il suo vecchio presidente Bartolini sta facendo grandi cose in Abruzzo a Giulianova.

"Con Luciano abbiamo vissuto momenti di gioia e delusione. Lui è un uomo vero e vincente e riporterà Giulianova ai fasti di un tempo, è una piazza che merita altri palcoscenici. Ci vorrà del tempo perché ripartono dalla Promozione ma lui, per essere stato un buon giocatore, conosce il calcio, ha vinto tanto e ha scelto collaboratori molto validi che possono fare bene. Non posso che fargli gli auguri. E infine vorrei salutare anche i dirigenti rimasti a Falerone, uomini come Buccioni, Procaccini, De Minicis e Liberati che ricorderò sempre con piacere. Ultima ma non ultima Patrizia del Ristorante Patrizia di Montegranaro, una grande donna con lo sport nel cuore".

 

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  Scritto da Giulia Santarelli il 12/09/2016
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