LA STORIA. Una visita al cuore, la sentenza: Battisti lascia il calcio
Dopo l’esordio a settembre con il Fabriano Cerreto la scoperta e l’addio al campo
In estate l’avevano cercato in tanti, perché Tommaso Battisti, 24 anni di Fano, promessa del calcio pesarese, è uno di quelli che la palla la sa trattare e fa pure gol, ma alla fine aveva prevalso l’amicizia e la stima per il mister Simone Pazzaglia e da qui la firma con il Fabriano Cerreto (Eccellenza). Prima partita contro la Jesina e grande prestazione, con la cronache sportive a descriverlo come il migliore in campo e come una autentica spina nel fianco della difesa avversaria e autore anche del passaggio per il gol del suo compagno di gioco Marengo. Era il 27 settembre del 2020, una data che Battisti ricorderà per sempre, perché è stata la prima, ma può essere stata anche l’ultima.
Battisti da allora si sono giocate altre quattro partite più la Coppa, ma lei non è più sceso in campo, cosa è successo?
«Una ventina di giorni fa prima di iniziare il campionato, durante la visita medica sportiva mi avevano rilasciato l’idoneità con l’obbligo di fare una visita medica di controllo con ecocardio. Cosa che ho fatto il giorno dopo la partita, ma il dottore mi ha diagnosticato una cardiomiopatia, chiamata miocardio non compatto, una patologia congenita, in pratica sono nato così. E’ una patologia rara, con pochi casi, necessitava di una risonanza magnetica con contrasto, cosa che ho fatto, ma anche questa ha diagnosticato la patologia».
Il che significa, purtroppo, non giocare più al calcio agonistico:
«Purtroppo è così, la Figc non rilascia in questi casi l’idoneità sportiva. Proverò a fare altri controlli in altri centri, ma la vedo dura. Li per lì è stato un trauma, adesso sto metabolizzando anche se non è facile. Mister e ompagni mi sono vicini, ci sentiamo, Pazzaglia mi aveva allenato al primo anno di Eccellenza, sono tutti dispiaciuti».
Sembra un eufemismo, ma l’importante è la salute.
«Certamente, prima c’è la salute, poi viene il calciatore. Certo mi dispiace, troverò strade alternative per stare vicino al mondo dello sport, essendo laureato, se qualche mio vecchio mister volesse, posso fare il suo preparatore atletico o il secondo allenatore. Ho già la laurea triennale scienze motorie, ora sto facendo la magistrale chiamata ‘Rieducazione funzionale. Anche la famiglia mi è vicina, mio fratello gioca a basket in serie B a Cesena, prima si alternavano nel seguire i figli. La mia fidanzata invece mi seguiva in ogni partita, ora mi ha fatto capire che l’importante è la salute».
Ricorda il gol più importante?
«Tre anni fa con il Gallo contro l’Urbania, segnai una doppietta, il secondo gol del 2 a 1 arrivò al novantesimo, ma c’è anche quello alla finale playout con il Fossombrone, ero ancora un under. Ho fatto il pallonetto al portiere e abbiamo vinto 2 0 salvandoci».
E l’ultimo?
«A Fossombrone l’anno scorso prima dello stop generalizzato per il Covid».
Battisti, cresciuto calcisticamente nell’Alma Juventus Fano con una stagione in prestito al Senigallia, dopo una parentesi al Vismara in Eccellenza, nella stagione 2015-2016 ha giocato 30 gare con il Fossombrone realizzando ben 10 reti. Poi alla Civitanovese in serie D (20 gare e 2 gol), poi all’Atletico Gallo e due stagioni a Fossombrone e quest’anno a Fabriano, 136 partite in totale e 43 gol. Non pochi per un giovane. Ora lo stop, inatteso e inopportuno, ma Tommaso si toglierà altre soddisfazioni e segnerà ancora nel percorso della vita, che nonostante tutto, non può non sorridere ad un giovane bravo e stimato da tutti.
(FONTE: IL RESTO DEL CARLINO)