Enrico Pompili: "Vi racconto i miei 3 anni alla Tignum"
Intervista al tecnico della formazione Esordienti: "Sono convinto che un buon numero di questi giovani li vedremo esordire in un campionato importante come quello di Eccellenza"
MONTEGIORGIO. Nella squadra della categoria Esordienti della Tignum di Montegiorgio, il tecnico Enrico Pompili Pagliari sta portando avanti con grande passione il suo lavoro con i ragazzi, con lui abbiamo voluto tracciare un profilo di una società che rappresenta un punto di riferimento importante nel panorama calcistico fermano. “E’ il mio terzo anno in questa società - racconta mister Pompili - e mi sembra che le cose stiano procedendo per il meglio. Abbiamo un buon gruppo di ragazzi con i quali stiamo lavorando in maniera proficua. Posso contare sul supporto e la grande competenza di un grande uomo di sport come Manrico Carlacchiani che è sempre al mio fianco e su una società che non ci fa mancare sostegno e collaborazione”.
Sotto l’aspetto tecnico come è strutturata la Tignum?
“Una società ben organizzata che può contare su un gruppo composto da tecnici tutti in possesso del titolo di Professori di Educazione Fisica, a questi livelli non credo sia una cosa molto comune”.
Con quale gruppo ha sviluppato il suo lavoro in questo triennio?
“Ho iniziato il mio lavoro con i ragazzi nati nel 2002 e 2003, da questa stagione posso contare anche sui 2004 e qualche 2005 ed anche se dobbiamo fare i conti con la grande concorrenza delle società geograficamente a noi vicine, posso contare su dei ragazzi molto validi, alcuni assolutamente promettenti, con delle eccellenze che lasciano davvero ben sperare”.
Quale obiettivo vi siete dati con la società?
“Il traguardo che ci siamo prefissi è semplice ed allo stesso tempo molto impegnativo: allargare il numero degli iscritti cercando di portarne il maggior numero possibile in prima squadra nel corso dei prossimi anni. Fino ad oggi questo passaggio è avvenuto solo saltuariamente, il nostro intento è quello di dare il massimo delle opportunità ai ragazzi di Montegiorgio e dei paesi limitrofi, concedendo loro la possibilità di giocare in un campionato importante come l’Eccellenza”.
A livello di strutture com’è la situazione per i vostri ragazzi?
“Tutto sommato non siamo messi male, per essere nella situazione ideale mancherebbe un campo sintetico che in determinate circostanze, specie in inverno, sarebbe utilissimo ma non si può avere tutto dalla vita. Quest’anno purtroppo il terremoto ha causato l’inagibilità dello spogliatoio del “Marziali”, abbiamo dovuto far ricorso ai campi dei paesi limitrofi giocando in pratica sempre fuori casa, ma ai ragazzi la cosa non è pesata più di tanto, anzi ha rafforzato il loro attaccamento e lo spirito di appartenenza, il continuo girovagare a mio giudizio li ha resi più consapevoli”.
Il campionato Giovanissimi ha una sua competitività, come riesce a gestirla?
“Cerco di essere chiaro sin dall’inizio sia con i ragazzi che con le famiglie, per forza di cose sono chiamato a fare delle scelte e per alcuni inevitabilmente i minutaggi si accorciano. Mi sembra si sia creato un buon ambiente in generale e tutti accettano le scelte che vengono fatte con grande spirito di collaborazione”.
Come dicevamo è al termine del suo triennio, se le chiedessero di continuare come risponderebbe?
“Sinceramente mi sono trovato molto bene, se ci fosse la possibilità di sviluppare ulteriormente il progetto di cui parlavamo prima, non avrei difficoltà a rimanere. Ho anche la fortuna di insegnare al Liceo di Montegiorgio e frequentare molti dei ragazzi che ho il piacere di allenare, questo è un aspetto che mi è stato molto di aiuto per il mio inserimento nell'ambiente. Comunque vada, sono fiducioso che nel giro di poco tempo vedremo esordire un buon numero di queste giovani promesse in un campionato importante come quello di Eccellenza, sarebbe la realizzazione di un progetto nel quale continuo a credere fermamente”.