GIOVANI. Ha senso una partita che finisce 27-0? Rispondono 4 tecnici
Risultati eclatanti al primo turno dei campionati giovanili. L'opinione di Tizi, Pirani, Finocchi e Pieragostini
Prima giornata dei campionati Allievi e Giovanissimi in archivio e subito sorge una domanda tra gli addetti ai lavori: ha senso un risultato di 27-0?
Perchè a leggere alcuni risultati dei campionati giovanili saltano agli occhi dei numeri impressionanti e forse diseducativi. Tante vittorie per 8-0, 10-0, 17-0, perfino un 27-0. Risultati così roboanti a nostro modo di vedere non premiano chi vince e non aiuta a crescere chi perde. L'assurdo poi è che per passare dai campionati provinciali alla fase regionale conta anche la differenza gol.
E' una formula giusta? Lo abbiamo chiesto a quattro allenatori di settore giovanile.
Luca Tizi (settore giovanile Campiglione Monte Urano), allenatore della formazione Giovanissimi.
"Secondo me questi risultati sono l'inevitabile conseguenza della formula di accesso ai campionati regionali. Non mi esprimo sulla giustezza o meno della formula e mi rendo conto che è difficile trovare una soluzione diversa. Posso però dire che se si vuole, a ragione, rendere la partecipazione alla fase regionale democratica, facendo partecipare tutte le squadre alla fase eliminatoria qualche scotto bisogna pur pagarlo. Quando io partecipavo da calciatore già in partenza a settembre, si sapeva chi faceva il campionato provinciale o quello regionale. I criteri si basavano sullo storico, punteggi acquisiti, partecipazione della prima squadra ad un tipo di campionato e quindi a moltissime società era già, quasi sempre, precluso a prescindere partecipare. Ora la partecipazione bisogna guadagnarsela sul campo e la formula non lascia spazio ad errori. Capita che si perda una partita e si è fuori e quindi tutti giocano 'alla morte', non per infierire ma perché anche la differenza reti alla fine può risultare determinante. Giusto? Sbagliato? Non lo so, però è così.
Bisognerebbe trovare una formula che renda meno competitiva questa fase dove tra l'altro le squadre si stanno ancora formando e renderla più preparativa alla seconda fase. Guarda che oltre ai risultati eclatanti e sicuramente non giusti e istruttivi ci sono anche squadre che sono forti, pronte per la fase regionale che magari poi non si qualificano perché la sorte le ha inserite in gironi molto competitivi dove non solo la prima meriterebbe di passare alla fase regionale.
Come se ne viene fuori? Non esiste una formula che possa accontentare tutti, però è certo che questi primi tre mesi della stagione così come sono strutturati sono poco educativi da un punto di sportivo".
Alessandro Pirani (settore giovanile Vigor Castelfidardo).
"Formula con poco senso anche se l'intenzione è buona. In un mese e mezzo una squadra si gioca un'intera stagione e questo soprattutto nell'età dell'adolescenza mette troppe pressioni ai ragazzi e società, va un po' contro i principi che la Federazione promuove. Un'alternativa potrebbe essere quella di allargare i gironi come numero di squadre per avere un confronto più veritiero".
Davide Finocchi (già nei settori giovanili di Ancona e Giovane Ancona).
"Non è un discorso facile perchè poi alla fine dell'anno calcistico di Allievi e Giovanissimi si va alla fase regionale. Come arrivarci? La Federazione deve fare uno studio approfondito per valutare anno dopo anno l'andamento della società e il cammino delle squadre. E' arrivato il tempo di studiare una nuova formula perchè tutto questo non porta giovamento a chi vince largamento e figuriamoci a chi perde. Ci sono alcune realtà calcistiche spesso nate nei rioni, nei piccoli paesi, e non sempre possono essere competitive.
Credo sia il caso di valutare se fare direttametre una base per campionati regionali magari facendo scegliere anche alle società in base alle loro potenzialità, le dirigenze sanno se le rose delle proprie squadre possono cimentarsi nei campionati provinciali o regionali. Non è facile, ma uno studio dettagliato per migliorare il movimento giovanile va fatto".
Guglielmo Pieragostini (Invictus Grottazzolina) allenatore della formazione Giovanissimi.
"E' la prima volta che la Federazione, secondo me, ha fatto invece un buonissimo ragionamento. Sono state prese le squadre teste di serie, sapendo che ci sono 4-5 squadre che potevamo andare ai regionali per battersela, non le hanno messe nello stesso girone. Negli anni scorsi è capitato invece che si sono scontrate squadre forti sullo stesso girone. Ora invece le squadre teste di serie, quelle che probabilmente sono considerate più forti, si scontrano con altre meno forti ed è normale che escono poi partite con tanti gol. Per me quest'anno è stato fatto un buon lavoro, meglio degli anni precedenti. Due anni fa, ricordo, c'è stata una squadra che ha fatto zero punti, ma questo perchè si era qualificata ai provinciali in un girone dove c'erano quattro squadre diciamo deboli, poi però si è ritrovata ai regionali non riuscidendo a competere e togliendo il posto ad una squadra più accreditata".