"Basta politica, torno ad allenare in Cina allo Jiangsu Suning"
La decisione di Massimo Ciocci, ex attaccante dell'Inter e tecnico di diverse squadre dilettanti, che si dimette da consigliere comunale a Corridonia e riabbraccia definitivamente la professione
CORRIDONIA. "Ho capito che la politica non fa per me. Ringrazio chi mi ha votato, avrei voluto fare molto per lo sport e gli impianti della mia città ma il richiamo del calcio e l'opportunità che mi ha dato il gruppo Suning di allenare in Cina era troppo ghiotta da non coglierla". Così Massimo Ciocci (foto), ex indimenticabile golden boy dell'Inter e allenatore nei dilettanti di squadre come Corridonia, Lorese, Chiesanuova e Trodica, sulle colonne del Corriere Adriatico. Ciocci, 50 anni, eletto consigliere comunale con 122 preferenze (era sui banchi della minoranza), torna definitivamente in Cina ad allenare la formazione U14 dello Jiangsu Suning, club gemello dell'Inter.
"Da febbraio scorso sto lavorando allo Jiangsu Suning - racconta al Corriere l'ex attaccante nerazzurro - sono tornato da poche settimane a Corridonia e ripartirò martedì prossimo nuovamente. Ho rassegnato le mie dimissioni da consigliere comunale solo adesso perché farlo dalla Cina non era possibile. La mia parentesi politica è stata breve ma per certi versi mi ha insegnato parecchie cose. Da consigliere di minoranza ho visto che l'entusiasmo che hai nel fare delle cose a favore della tua città poi si scontra con la scarsa possibilità di incidere nelle scelte. Puoi solo sollecitare la maggioranza che governa. Io mi ero candidato unicamente per poter fare l'assessore allo Sport. Perché a Corridonia ci sono grossi problemi nella maggior parte degli impianti sportivi: avevo delle idee che avrei potuto mettere al servizio della città".
Il presente è il calcio e lo Jiangsu Suning under 14. "Faccio parte di una colonia di tecnici italiani arrivati via Inter in un Paese che vuol far crescere il calcio giovanile. Per ora ho un contratto fino al prossimo febbraio, ma se il lavoro avrà sviluppi di più anni a quel punto dovrò decidere di portare con me la famiglia. Tornare in Italia due volte all'anno è troppo poco. Nella mia squadra ho tre ragazzi provenienti da Taicang che ho scoperto conoscono benissimo Macerata essendo venuti negli scambi fatti col Comune: come dire che la Cina è immensa ma il mondo in realtà è piccolo".