Di Lorenzi: "Chiarezza dalla FIGC o sarà impossibile ripartire"
Il dirigente della Fermignanese attende una presa di posizione precisa da parte del Comitato sulle date di ripartenza. Ci sarebbero i tempi anche partendo a metà gennaio, ma si potrebbe saltare la stagione e riprendere l'attività il prossimo autunno
Lo stop imposto dall’ultimo Dpcm ai campionati dilettantistici, tiene banco nelle discussioni tra gli sportivi e tra gli addetti ai lavori. Fermarsi, non fermarsi, quando ripartire, come gestire la sosta, sono questi gli interrogativi che si pongono in questo periodo i dirigenti delle società. Abbiamo sentito il parere di Gabriele Di Lorenzi (foto) direttore generale della Fermignanese, neo promossa nel campionato di Promozione.
“Indubbiamente stiamo attraversando un periodo delicato, mai vissuto in precedenza, ed è chiaro che in questa situazione è difficile prendere qualsiasi tipo di decisione. La salute è un bene troppo importante - sottolinea Di Lorenzi - e probabilmente non si poteva fare diversamente, ma è chiaro che dopo aver visto i nostri tifosi sugli spalti ad incitare la squadra, dopo aver vinto la partita d’esordio e aver rivissuto un’atmosfera che mancava da mesi e poi dover sospendere tutto, inutile nasconderlo, ci lascia tanta amarezza. Si potrebbe pensare che nel rispetto delle regole imposte dai protocolli, ci fossero gli estremi anche per andare avanti, ma visto anche il continuo aumento dei contagi a livello nazionale, credo che fosse difficile proseguire un campionato di Promozione. Sono dell'avviso che ora occorra guardare avanti, la sospensione è di un mese, ma quello che dobbiamo capire è come muoverci in questo periodo e vedere cosa avverrà successivamente".
Di Lorenzi evidenzia un punto fondamentale: "La data del 24 novembre vuol dire che poi il 28 si gioca? Oppure che che si potrà tornare ad allenarsi normalmente? Visto che nei prossimi giorni saremo costretti a farlo in maniera individuale. E’ indispensabile che su questo punto la Federazione faccia chiarezza, la cosa da evitare assolutamente è il continuo spostamento in avanti delle date, come è stato fatto in estate. Abbiamo bisogno di certezze, se vogliamo portare avanti l’attività. Anche in considerazione del numero ridotto di squadre nei singoli gironi, partendo a metà gennaio riusciremo a chiudere la stagione nei tempi previsti. Le soluzioni possono essere diverse, ma la cosa fondamentale è conoscere i tempi ed organizzarsi di conseguenza".
Le nostre piccole società - prosegue il diesse - sono chiamate anche a salvaguardare il discorso economico, con l’annullamento di feste, sagre e manifestazioni del genere, ogni sodalizio ha perso una fetta consistente delle proprie entrate, se poi ci obbligano anche a giocare a porte chiuse il danno è incalcolabile. Senza contare che dovremo ridiscutere con i Comuni o con i vari gestori le quote per l’utilizzo degli impianti. Non mi scandalizzerei se si decidesse di ripartire direttamente il prossimo autunno, si congela la situazione, la tassa d’iscrizione pagata vale per il prossimo campionato, azzeriamo i rischi, magari avremo anche un vaccino e potremo riprendere in completa sicurezza. Insomma, le soluzioni potrebbero essere molteplici, ma occorrono sempre due cose fondamentali, una regressione della pandemia e delle regole certe sulle quali contare”.