Simone Pazzaglia e quella volta che disse no a Maurizio Sarri
La quinta ed ultima giornata di campionato fin qui disputata è andata in scena il 25 ottobre. La ripresa del torneo, Covid-19 permettendo, è prevista per il 10 gennaio. Già da ora si sa che l’Eccellenza Marche dovrà recuperare sei partite, rinviate a causa della pandemia. Nel frattempo la Lega Nazionale Dilettanti ha deciso di annullare Coppa Italia, play-off e play-out.
“La priorità a mio avviso è terminare il campionato in maniera regolare, disputando sia il girone di andata che quello di ritorno – afferma Simone Pazzaglia, allenatore del Fabriano Cerreto – Se sarà necessario si potrà giocare anche a giugno e nella prima parte di luglio. Personalmente avrei preferito fare anche play-off e play-out, ma se questo non è possibile l’importante, ripeto, è portare a termine la stagione giocando tutte e 34 le partite”.
Il Fabriano Cerreto in questo periodo non si allena al campo di gioco. “Potevamo farlo, ma considerato che non si possono usare le docce e che diversi giocatori abitano lontano, abbiamo preferito che ognuno segua un piano di lavoro individuale da casa”.
Secondo Simone Pazzaglia con qualche accorgimento in più si poteva portare a termine la stagione con meno problemi: “Considerato che il campionato è iniziato tardi, che una seconda ondata della pandemia era prevedibile, sarebbe stato meglio un girone di Eccellenza a 16 squadre anziché 18”.
Tornando indietro negli anni, è vero che Simone Pazzaglia ha detto no a Maurizio Sarri? “E’ vero – replica l’ex attaccante – Giocavo con il Sansepolcro, lui era l’allenatore della Sansovino. Avevo vinto la classifica dei marcatori con 23 gol in Interregionale. Mi voleva nella sua squadra, mi aveva cercato personalmente, gli serviva un giocatore con le mie caratteristiche. Era la stagione 2001-02, non se ne fece nulla, stavo bene al Sansepolcro”.