RAPAGNANO. Siamo ancora in attesa delle scuse della Cuprense
Riceviamo e pubblichiamo dall'AC Rapagnano 1973 una lettera in merito ai fatti avvenuti al termine della gara del 19/11 con la Cuprense, per i quali l'organo di Giustizia Sportiva ha deciso di trasmettere gli atti alla Procura Federale.
"In merito al comunicato della FIGC, per i fatti avvenuti dopo la gara Rapagnano - Cuprense, ci sentiamo fortemente delusi ed amareggiati. Non avremmo mai voluto arrivare ad una denuncia e tantomeno all'interessamento della Procura Federale. Possiamo capire la rabbia degli ospiti dopo aver perso una gara bella, tirata e decisa solo negli ultimissimi minuti. Con l'adrenalina e la tensione alta per la gara, può succedere (ma non dovrebbe) che qualcuno prenda a calci una porta e spacchi involontariamente un lavandino. Resta inammissibile però che, dopo aver dato calci alle porte e spaccato i lavandini, si raccolgano i pezzi e si gettino nello scarico dell'acqua e nel water.
Ancor più grave, dal nostro punto di vista, è stato non farlo presente ai dirigenti della squadra di casa, nel momento in cui si è lasciato l'impianto. Questi sono veri e propri atti di vandalismo che, non solo nel mondo dello sport, ma in qualsiasi altra situazione non dovrebbero mai verificarsi. Ad oggi, non ci è ancora pervenuto dalla società ospitata un interessamento sulla vicenda, un chiarimento o meglio delle scuse. Una società con la quale in questi ultimi anni ci siamo sempre confrontati sportivamente sul campo, e ritenuta giustamente da tutti un modello, per il lavoro che sta svolgendo sia con la prima squadra, ma soprattutto con un fiorentissimo settore giovanile. La nostra società era ben disposta ad incontrare i dirigenti della Cuprense per chiarire definitivamente le cose ed accettare le eventuali scuse, ma è passato tanto di quel tempo e pensiamo che questa strada, forse ormai, non sia più percorribile. Ma ci vogliamo ancora credere e restiamo in attesa e disponibili a trovare una soluzione".
Sauro Santamaria
dirigente AC Rapagnano 1973