Mila Della Dora, il primo arbitro donna delle Marche
"Un traguardo essere arrivata in un mondo dove le donne quasi non esistevano e con la responsabilità di fare scelte anche impopolari"
8 marzo, Festa della Donna. Una bella storia in rosa è quella di Mila Della Dora, assessore al Comune di Pesaro, una delle prime donne arbitro del calcio. La Della Dora, nel corso della carriera agonistica, ha anche ricevuto il prestigiosissimo Premio dall'AIA come miglior Assistente a livello nazionale.
Le sue parole al sito dell'AIA di qualche anno fa: "Essere arbitro vuol dire far parte di una grande squadra. Non siamo arbitri solo in campo. Si inizia a essere arbitri studiando il regolamento, preparandoci atleticamente, poi si resta per tutta la vita. L'assistente? Quando nel 2000 arrivai ad arbitrare in Eccellenza (prima donna delle Marche, ndr) compresi che la mia 'non altezza' era un limite. Pensai: se mi sposto sulla fascia sbaglio il meno possibile".
Episodi curiosi? "Ne voglio ricordare uno: 26/03/1999, Cicogna - Monserra, si debutta in Promozione con due assistenti tesissimi e onoratissimi perchè i primi marchigiani a coadiuvare il primo arbitro donna delle Marche in una partita di Promozione, i giornali scrivono: "La ragazza non mostra emozione...".
La Della Dora in un articolo del Resto del Carlino di oggi ricorda quei tempi e l'emancipazione femminile in un mondo soprattutto allora prettamente maschile:
"Il mio percorso nel calcio? Per me era già un traguardo essere arrivata in un mondo dove le donne quasi non esistevano, pieno di pregiudizi e con la responsabilità di fare scelte anche impopolari".