Non è ancora allarme nelle Marche, ma le polveri sottili crescono
I rilevamenti delle centraline vedono gli sforamenti da pm10 in aumento
Purtroppo anche le Marche devono fare i conti con le fonti da inquinamento da polveri sottili, le famose Pm10, nei primi sei mesi del 2024, l’Arpam ha registrato valori sopra i livelli di attenzione anche in città e borghi che inizialmente sembrerebbero impensabili. Come hanno spiegato i tecnici dell’Arpam è prematuro parlare di un peggioramento generale della qualità dell’aria nella nostra regione, comunque i continui sforamenti, sono un elemento di cui tenere debita considerazioni. Più precisamente in questi primo 6 mesi Fano ha registrato 19 giornate oltre il limite; al secondo posto si piazzano Pesaro e Ancona entrambe con 18; terso posto per Chiaravalle, quarta San Benedetto del Tronto con 11 sforamenti.
Sotto i dieci sforamenti ci sono invece: Urbino, Fabriano, Jesi, Genga, Montemonaco, Falconara, Civitanova Marche, Ascoli Piceno, Ripatransone, Falconara e Macerata. La situazione è bel lontano dalle 35 giornate annue di sforamenti, un limite che impone contromisure istituzionali, come traffico a senso alternato o divieto di accesso alla aree strategiche, comunque molto dipende dai fattori meteo e la situazione va costantemente monitorata.