OLIMPIA O. VETERE. Pandolfi: "Far bene col gruppo quasi tutto locale"
La società ha puntato sui ragazzi del paese e il mister sta dimostrando di essere la persona giusta per portare avanti un progetto ambizioso ma anche molto stimolante

OSTRA VETERE. Sta disputando davvero una bella stagione l’Olimpia Ostra Vetere nel girone C di Seconda categoria. Superato il giro di boa di metà campionato, la classifica dice che la squadra rossoblu è in piena zona play-off e può guardare con ottimismo al futuro. Reduce dalla vittoria in casa della Serrana, abbiamo avuto il piacere di scambiare alcune battute con l’allenatore Andrea Pandolfi (foto), da questa stagione alla guida della squadra della sua città.
Partiamo da una valutazione sul campionato, che idea si è fatto mister?
“Questa stagione nel nostro girone c’è grande equilibrio fra le partecipanti, le distanze sono minime sia in testa che in coda e ogni gara è aperta a qualsiasi risultato. Per quanto ci riguarda forse c’era spazio anche per fare meglio, in alcune circostanze ci è mancata un pizzico di cattiveria agonistica. Dico spesso ai ragazzi che se fossimo stati più svegli in alcuni frangenti, avremmo potuto avere qualche punto in più. Sono comunque soddisfatto del gioco che esprimiamo provando sempre a costruire dal basso e cercando di imporre la nostra idea di calcio. Abbiamo anche tanti giovani che stanno crescendo, quindi nel complesso direi molto bene”.
Quale progetto intendete portare avanti insieme alla società?
“Al termine della passata stagione è stata fatta una scelta ben precisa, tornare a valorizzare al massimo i ragazzi del paese, completando l’organico con pochi ma importanti elementi in grado davvero di apportare un valore aggiunto. Insieme e in poco tempo abbiamo costruito qualcosa che reputo molto interessante, sono arrivati 12 giocatori nuovi e su una rosa di 27 elementi sono ben 23 i calciatori di Ostra Vetere. Non so se sia un record, ma per noi è motivo di orgoglio e gli stessi ragazzi lo vivono come un traguardo importante e molto stimolante”.
In virtù di ciò come valuta la prima parte della stagione?
“Senz’altro in maniera molto positiva. Siamo in piena zona play-off e naturalmente proveremo a restarci fino al termine. Quando siamo partiti c’era da amalgamare un gruppo intero, obiettivamente non conoscevamo fino in fondo le nostre potenzialità e dunque non abbiamo fissato degli obiettivi precisi. Ci siamo detti che a Natale avremmo fatto delle valutazioni in base alla classifica. Alla sosta siamo arrivati agganciati al treno delle migliori e ora proveremo a restare in alto, pur nella consapevolezza che non sarà semplice, ma non abbiamo nulla da perdere e certamente l’entusiasmo e la voglia di far bene non ci fanno difetto”.
Abbiamo parlato prima di tanti ragazzi, ma avete in organico anche alcuni elementi di provata esperienza, uno su tutti Daniele Api, difficile far coesistere un gruppo di quel genere?
“Assolutamente no, anzi è uno stimolo ulteriore. I fratelli Api, ma anche Federici, Tarsi, Lucarini stanno facendo un lavoro encomiabile, mettendo la loro esperienza al servizio dei più giovani. Sono di esempio e di aiuto con i ragazzi, parlano con loro, mi aiutano molto nel corso della settimana e il loro apporto è certamente fondamentale per i risultati che stiamo avendo. Con Daniele Api c’è un rapporto di amicizia che ci lega fin da quando eravamo bambini, nell’ultima stagione al Moie Vallesina quando io ero il vice di Matteo Rossi, ci eravamo ripromessi un giorno di fare qualcosa insieme. E’ spuntata questa opportunità, per di più nel nostro paese di origine, come si fa a non dare tutto di noi stessi per questa avventura? Inoltre grazie a Daniele e a tutti gli altri ragazzi che fanno parte della squadra, in paese è tornato un entusiasmo incredibile attorno al calcio e forse questo riaccendersi della passione tra i nostri concittadini è la nostra vittoria più bella”.
