LA STORIA. In gol dopo due anni: favola a lieto fine per Luca Cognigni
L'infortunio con l'Ancona, la lunga riabilitazione, il ritorno in campo contro il Sudtirol e la stoccata al Menti che spezza un incubo
Vai alla galleriaFERMO. I calvari calcistici hanno spesso a volentieri un lieto fine. Ieri è stato il turno di Luca Cognigni (foto), attaccante classe 1990 che, dopo due anni di operazioni al ginocchio, è tornato alla rete con la maglia della Fermana, squadra della sua città. Tutto inizia in un Ancona-Sudtirol 4-3: Cognigni, allora capitano della squadra dorica allenata da Fabio Brini, ha appena messo a segno una tripletta d’autore. Invece di portarsi il “pallone a casa” a pochi istanti dal termine arriva l’intervento deciso da parte di Tait e il ginocchio che fa crack. Un’operazione non basta perché nel ginocchio resta una vite e quindi si deve tornare sotto i ferri: insomma, un calvario che termina con il ritorno in campo quest’anno con la Fermana. Ma il destino è incredibile e il tutto avviene con il Sudtirol, dove gioca proprio Tait: “Ci siamo salutati a fine gara – commenterà in sala stampa quel giorno – avevamo giocato insieme ai tempi del Mezzocorona. Nessun astio, ci mancherebbe altro. Mi scrisse un messaggio dopo l'infortunio, oggi è venuto a chiedermi come stavo. Mi ha fatto piacere incontrarlo e avergli fatto capire che sono cose che capitano”.
Da quel giorno, era il 22 gennaio, diversi spezzoni di gara e anche un match dall’inizio prima di ieri a Vicenza, dove arriva la rete sottomisura che spezza un incubo. “Da tempo sognavo un’emozione come questa - ha raccontato nel dopo partita del Menti – e farlo in uno stadio come questo è tutto ancora più bello. La mie dediche vanno a tutti coloro che in questo lungo periodo mi sono stati vicini: alla mia famiglia, alla mia ragazza, passando per i medici e per Walter Costi della Fermana che mi ha effettivamente rimesso in campo”. Faccia pulita, sguardo da bravo ragazzo e una voce rotta dall’emozione. Un volto pulito del calcio che torna a gioire in campo con i suoi compagni di squadra. Un’arma in più anche per la Fermana in questo finale di stagione con la salvezza ancora da conquistare.
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