Dalla B con la Fermana al bis con Monterubbiano: Di Salvatore forever
Classe 1973, l'ex centrocampista canarino da oltre dieci anni è protagonista tra i Dilettanti: "Fisicamente sto bene: sono pronto per la nuova avventura"
E' sceso nei Dilettanti nel 2006, dopo quasi due decenni nei professionisti e soprattutto dopo aver contribuito a scrivere la pagina più importante della storia della Fermana, nel 1999 volata in Serie B. Andrea Di Salvatore (foto), 45 anni, umbro ma ormai marchigiano a tutti gli effetti (vive a Fermo), si appresta a disputare la seconda stagione con la Monterubbianese, salita in Prima categoria. In precedenza Di Salvatore nei Dilettanti aveva giocato con San Marco, Francavilla, Porto Sant'Elpidio, Monturanese e Fermana (quando ripartì dalla Prima categoria). "Io fisicamente mi sento bene - sottolinea Di Salvatore, ruolo difensore centrale, 26 presenze nella stagione appena archiviata - e comunque cerco sempre di mantenermi in forma. Voglia, passione ed entusiasmo sopperiscono a qualche carenza fisica, diciamo che sono pronto per una nuova avventura".
La Monterubbianese è stata promossa in Prima categoria dopo gli spareggi playoff. "Sarà una stagione impegnativa, il girone D è competitivo, per una neo promossa come noi sarà un campionato difficile e dovremo prestare la massima attenzione in ogni gara".
La storia professionale di Di Salvatore è legata a doppio filo alla storia della Fermana che ha regalato a tutto il territorio emozioni indescrivibili con gente come Di Fabio, Chiodini, Fanesi, Manfredini e Massimo Perra, attualmente tecnico della Berretti canarina. "Con i ragazzi di Massimo abbiamo svolto un amichevole qualche giorno fa - racconta -, lui è una persona eccezionale. La Fermana di oggi? La seguo ma non riesco a vederla da vicino, la dirigenza Simoni - Vecchiola sta dando una continuità che in passato era mancata, e questo è importante, come importante è mantenere la categoria (Serie C, ndr)".
"Un giudizio sul calcio dilettantistico marchigiano? Il livello è sopra la media nazionale - ammette Di Salvatore - e la dimostrazione arriva dalle squadre di Eccellenza che spesso in Coppa o ai playoff nazionali vanno fino in fondo".