Valdes: "Vi spiego perchè ho esultato facendo il tirannosauro T-Rex"
Il giocatore della Fermana: "E' il soprannome di Urbinati, con il quale ho stretto un bellissimo rapporto. Per tutta la settimana mi ha caricato dicendo che domenica sarebbe stata la mia partita: per questo gli ho voluto dedicare questo omaggio"
FERMO. Domenica contro l’Isernia la Fermana doveva assolutamente riconquistare il “Bruno Recchioni”: ci è riuscita con pieno merito la squadra di Mister Destro, che ha subito ribaltato il rocambolesco svantaggio iniziale con una rete di Sebastian Valdes (foto), arrotondando poi a tre le marcature grazie all’altro argentino Molinari e all’undicesimo centro in stagione del fantasista Daniele Degano. Molto curiosa l’esultanza di Valdes, che ha fatto divertire grandi e bambini e che è stata festeggiata da tutto il gruppo.
Una grande vittoria domenica grazie anche al tuo gol. Emozioni e sensazioni sulla gara e un piccolo cenno alla curiosa esultanza.
"E’ stato un gol importante il mio, perché penso che se non avessimo recuperato subito il risultato si sarebbe fatta dura per noi, specie con un portiere così bravo che anche all’andata con suoi miracoli ci aveva impedito di pareggiare. Ho festeggiato con i ragazzi facendo il tirannosauro T-Rex perché è il soprannome di Urbinati, con il quale ho stretto un bellissimo rapporto. Per tutta la settimana mi ha caricato dicendo che domenica sarebbe stata la mia partita: per questo gli ho voluto dedicare questo omaggio e sono contento che lui e tutto il pubblico lo abbiano gradito. Quest’anno sono 4 i centri, tutti importantissimi, peccato per i due pali in trasferta che potevano regalarci qualche punto in più".
Sei arrivato a Fermo lo scorso anno a dicembre: come è stato il tuo approccio all’ambiente canarino, alla città e ai suoi tifosi? La tua ex squadra era proprio il Giulianova, prossimo avversario dei gialloblù: che ricordi hai di quella esperienza?
"Ebbi subito un bellissimo impatto, segnando un gol al “Bruno Recchioni”, ma, a prescindere da questo, a Fermo il calcio si vive come sono abituato a viverlo io, cioè al massimo. Viene prima di tutto il resto. Per i tifosi in campo devi onorare la maglia e dare l’anima: quindi parliamo la stessa lingua. Io sono uno a cui piace lavorare, ma sempre con il sorriso sulle labbra. Di Giulianova ho un bel ricordo come piazza, purtroppo a livello societario sono capitato in un momento molto complicato, ma ho avuto comunque modo di conoscere e apprezzare un grande uomo di calcio come mister Giorgini".
La Fermana si trova ora a 43 punti, uno in più dello scorso anno: l’obiettivo chiesto dalla società a inizio anno è stato raggiunto. Tu cosa ne pensi e quale è il tuo obiettivo personale, visto che domenica è stato anche il tuo esordio con il nuovo Mister?
"Dall’arrivo di Destro non ero mai sceso in campo, ma ho sempre avuto la massima fiducia. Ho fatto tesoro delle parole del Mister, che ha avuto un grande impatto su di noi, spingendoci a credere in noi stessi ed aumentare la consapevolezza nei nostri mezzi. Ha sempre dichiarato che avrebbe fatto giocare chi in allenamento si impegnava al massimo e dava il 100%. Questo è ciò che io faccio sempre, approcciandomi in maniera serena e umile. Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il mio momento. Questo anche per merito del fantastico gruppo che da luglio abbiamo creato: poche volte mi è capitato di vederne così. Siamo fortemente coesi e sempre pronti a dare una mano e a riportare il sorriso ai compagni in difficoltà: così si affronta meglio tutto e in queste categorie senza uno spogliatoio forte non si arriva da nessuna parte. Domenica sarà una partita difficile, come tutte quelle che restano: sappiamo che il Giulianova è una squadra che non ha nulla da perdere, quindi cercherà di sfruttare le ultime giornate del campionato nella maniera migliore. Sarà durissima portare via i tre punti. Noi comunque continueremo ad impegnarci, domenica per domenica, allenamento per allenamento: viviamo al massimo il presente cercando di migliorarci ogni giorno e di tirare fuori la migliore Fermana e poi vediamo dove saremo alla fine".
Racconta qualcosa di te: squadra del cuore? Idolo personale? Piatto e film preferito? Passioni oltre il calcio?
"Sono molto legato alla mia famiglia. Faccio il tifo per l’Huracan, squadra che ho nelle vene grazie a mio zio Oscar: lì ho fatto tutto il settore giovanile arrivando in prima squadra, ma senza esordire in serie A. Il mio idolo personale senza dubbio è mio padre, che ha vinto la partita più importante nella vita contro una brutta malattia, grazie anche all’affetto di noi tutti e soprattutto di mia madre che gli è sempre stata vicina. A livello calcistico Zanetti, Baggio e Batistuta sono secondo me esempi di grandi professionisti da emulare. Il mio libro preferito, che mi aiutato tantissimo il primo anno che sono arrivato in Italia, è ” El combustible espiritual”, il mio film del cuore è “300”, mentre a tavola non resisto ad asado e patatine fritte".