Malavenda aspetta il verdetto per la sua Biagio Nazzaro capolista!
"Mi sarebbe piaciuto finire il campionato sul campo ma per i dilettanti la vedo veramente dura ripartire"
"Passo il tempo giocando con i miei figli, giochi da tavolo, sfide di pallavolo in giardino, riguardo le partite degli anni '80/'90, e poi film... ho approfittato per fare degli aggiornamenti dei corsi Figc".
Gianmarco Malavenda (foto), tecnico della Biagio Nazzaro, vive il lockdown in famiglia aspettando le decisioni della Federazione. La sua Biagio è in testa alla Promozione girone A, in caso di stop potrebbe essere promossa in Eccellenza.
"Dei verdetti aspettiamo come tutti le decisioni degli organi federali - sottolinea il mister - sono troppo di parte, penso che mi sarebbe piaciuto finire il campionato sul campo ma per i dilettanti la vedo veramente dura riprendere a giocare per vari motivi, sia medici che temporali".
Mister, come vedi il calcio del domani?
"Per molte società il prossimo campionato sarà dura ripartire soprattutto sotto l'aspetto economico, la Biagio si sta già muovendo per reperire nuove risorse ed affrontare il prossimo campionato. Il calcio dei dilettanti sarà diverso, speriamo di ritrovare presto il calore del pubblico e lo stare a contatto in generale tra giocatori, tifosi, addetti... Non credo che si ritornerà ad un calcio di una volta che non significa niente come concetto. Anche una volta, come nel calcio di oggi, se una società è robusta economicamente farà la squadra forte per vincere e se un giovane è bravo giocherà comunque. Se invece si hanno meno possibilità si dovrà lavorare con i giovani, tutto qua, il resto è solo ipocrisia. In campo ci deve essere più meritocrazia e non obblighi di far giocare i giovani perche il 90% dei ragazzi, finito il periodo da under, o scende di categoria o smette. Con gli obblighi si fa solo del male ai ragazzi, se un allenatore vede in un giovane delle potenzialità lo farà giocare a prescindere".