"I 5 mesi di stop? Ripresa graduale per evitare possibili infortuni"
I consigli del professor Vincenzo Chinè, preparatore atletico della Recanatese
La «ripresa» dell’attività agonistica ha, tuttora, molte incognite e tra queste anche il dover ricominciare dopo 5 mesi e mezzo di stop praticamente assoluto, nonostante la buona volontà di programmi a distanza ed allenamenti individuali, spesso, durante il lockdown, effettuati in improvvisate palestre domestiche o nel, migliore dei casi, nel cortile della propria abitazione. Il professor Vincenzo Chinè (foto), preparatore atletico della Recanatese, laureato in scienze motorie, specializzato in scienze dello sport e con un Master proprio sull’argomento della preparazione fisica nel calcio, può tratteggiare l’argomento con cognizione di causa:
«Per quello che abbiamo visto nei match dei professionisti di A e B almeno inizialmente i ritmi erano palesemente inferiori rispetto a quelli consueti. Poi pian piano, a livello fisico, le cose sono migliorate grazie anche alla norma che consente i 5 cambi in 3 slot che ha agevolato notevolmente il lavoro di recupero dovendo giocare praticamente ogni 3 giorni».
Tuttavia si vivrà una situazione totalmente inedita e dunque quali accorgimenti si dovranno utilizzare alla luce di un’interruzione mai così prolungata? «Non è semplice ma anzitutto si dovrà riorganizzare una coordinazione di base. Praticamente da fine febbraio non ci sono più stati allenamenti di gruppo per cui si andrà a verificare la base aerobica e la resistenza sulla corsa alternata a lavori di forza. In poche parole si ripartirà da zero, o quasi ed occorrerà procedere con grande prudenza per aumentare progressivamente l’intensità. Il tutto poi cercando di correre il minor numero di rischi possibili».
Il riferimento è agli infortuni che, più che mai, possono essere in agguato? «Esatto, occorre muoversi con accortezza sul piano della prevenzione dosando i carichi di lavoro con maggiore cautela rispetto a quelle che potevano essere le normali abitudini. Per quanto ci riguarda, ufficialmente, siamo Dilettanti e occorre anche vedere la sensibilità che ognuno dei giocatori ha avuto durante questo periodo». Pur se in realtà avete, per quanto possibile, cercato di proseguire i contatti con lavori a distanza, una sorta di smart-working calcistico... «Certo, prima del comunicato ufficiale che ha sancito la definitiva chiusura della stagione, sentivo costantemente tutta la rosa a disposizione e pur con le problematiche del caso cercavamo di sopperire con le videochiamate. In realtà ci siamo sentiti anche dopo e debbo dire che tutti comunque tengono a presentarsi al raduno (fissato per domenica, ndr) in buone condizioni. Credo che ognuno comunque abbia svolto il proprio compito con scrupolo ma, vista la straordiarietà di quanto è successo, sarà necessaria la massima attenzione».
(FONTE: IL RESTO DEL CARLINO)