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Che farà il calcio a 5 regionale? Tutte le ipotesi in campo

Discorso diverso per C1 maschile e C femminile

Fatta eccezione per C1 maschile e C femminile, per cui c’è un discorso nazionale in atto di cui diremo in seguito, per le altre categorie del Futsal regionale (comprese le giovanili) le speranze di tornare in campo per la stagione sportiva 2020-2021 sono più che ridotte al lumicino. Può sintetizzarsi così la riunione in videoconferenza celebrata giovedì sera tra il responsabile del calcio a 5 marchigiano Marco Capretti e le società regionali.

Dalla C2 alla D, passando per le varie Under, emergono tanti, troppi interrogativi. La difficoltà di sostenere un protocollo sanitario, il dipendere dalle disposizioni del Dpcm per tornare in palestra e soprattutto la poca voglia riscontrata sia tra le società sia tra il nucleo di allenatori e giocatori, i quali pur sentendo una grande mancanza del campo non vogliono mettere a repentaglio la propria situazione di salute e lavorativa. La soluzione più consona, ipotizzata nel summit, potrebbe essere quella di un mini-torneo estivo ma sarebbe comunque da valutare nei dettagli. Per il momento, all’atto pratico, allenamenti bloccati e palestre chiuse (fatta eccezione per chi svolge attività d’interesse nazionale) fino al 5 marzo per via del Dpcm.

Discorso diverso, dicevamo, per C1 maschile e C femminile. Secondo quanto emerso dall’ultimo Direttivo della Lega nazionale dilettanti, in virtù dell’essere categorie apicali e strettamente collegate a quelle nazionali che stanno giocando con un proprio protocollo, dovrebbero percorrere una strada analoga a quella dell’Eccellenza di calcio. Pertanto, potrebbe esserci il riconoscimento da parte del Coni dell’interesse nazionale (che consentirebbe di riprendere subito gli allenamenti) e potrebbe esserci anche l’ufficialità di un protocollo sanitario ad hoc con relative risorse promosso dalla Figc in accordo con il Governo. Solo successivamente si penserà ai format, come ha ribadito lo stesso Capretti, tenendo anche in considerazione le decisioni che verranno prese dal consiglio federale (tra il 23-24 febbraio) in merito al blocco delle retrocessioni e alla possibilità di non prender parte al campionato senza perdere la categoria. Proposte che, secondo i primi rumors, avrebbero pochissime possibilità di essere accolte.

Gran parte dei club di C1 maschile si è detta propensa ad aspettare l’ufficialità dei passaggi sopracitati per poi arrivare ad una decisione. La C femminile, invece, ha manifestato una maggioranza di pareri contrari alla ripartenza e dal momento che non esiste nessuna categoria inferiore in regione la volontà delle società potrebbe rivelarsi determinante a non scendere in campo.

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  Scritto da La Redazione il 12/02/2021
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