MOZZANO CITY-FORCESE: la lettera di un allenatore sugli spalti

In merito alla gara dei play-out Mozzano City - Forcese disputata sabato scorso, riceviamo da Alfredo Sirocchi (foto) presente sugli spalti, una lettera che di seguito pubblichiamo integralmente.
Ho conseguito l’abilitazione a tecnico della Figc nel 1996. Prima allenatore dilettante di 3° categoria poi UEFA B. In questi quasi 30 anni di calcio dilettantistico ho vissuto un groviglio di emozioni. Tutte quelle che questo sport sublime può dare. Ho vinto ed ho perso. Ho gioito ed ho pianto. Ho ricevuto insulti ed ho insultato. Ho bestemmiato. Ho spesso “alzato il gomito” ma certo mai le mani. Ciò a cui ho assistito domenica 21 maggio al campo di Monticelli è uno spettacolo che definirei aberrante e grottesco che nulla ha a che vedere con lo sport. Da spettatore, certo di parte in quanto nella Forcese gioca mio figlio, compagine che oltretutto ho condotto.
Spareggio play-out, Mozzano – Forcese. Chi vince si salva, al Mozzano basta il pareggio. A sorpresa, in quanto largamente rimaneggiata e sfavorita nei pronostici, la Forcese si porta sul 2 – 0 sfiorando il terzo gol. Il Mozzano reagisce ed a fine 1° tempo accorcia le distanze con un bel tiro dal limite. Tutto lascia presagire, come puntualmente avviene, una seconda frazione con il Mozzano all’attacco e la Forcese, con sofferenza e passione, a difendere il prezioso vantaggio. Dopo 10’ di recupero, concessi giustamente dall’arbitro (encomiabile insieme ai guardalinee) e dopo un ultimo miracoloso salvataggio del difensore Morichetti, la partita termina. Sarebbe una bella giornata di sport. Senza troppi screzi in campo. Le tifoserie calde ma nei limiti canonici degli sfottò e, purtroppo degli insulti coloriti tipici di questo sport. La tribuna Mozzanese rumorosa e scenografica.
Sarebbe. Se, poco dopo il fischio finale, non si materializzasse la follia della panchina ascolana. Seguendo quello che io definisco capobranco e che mi dicono sia impropriamente il loro allenatore, parte dei calciatori e collaboratori si lanciano contro i giocatori avversari, attuando una vera e propria caccia all’uomo e sferrando calci e pugni. Il fantomatico “allenatore” rincara la dose con una pedata sferrata al cancello oltre cui sono stipati i tifosi forcesi e sputi indirizzati verso gli stessi. Cose mai viste, cose da pazzi. Follia pura, di cui fa le spese un ragazzo della squadra vittima dell’aggressione che in serata si reca al P.S. dell’ospedale di Fermo dove gli diagnosticano trauma cranico con relativa prognosi.
Il calcio è uno sport per me bellissimo. Questi accadimenti, però, lo rendono sempre più inviso agli occhi dei genitori che lo reputano il meno allettante per far fare attività fisica e sociale ai propri figli. E come dar loro torto? Spero che certe situazioni vengano sanate. Spero a che certi personaggi, che con lo SPORT non c’entrano nulla, venga inibita ogni attività di tipo educativo. Devo ribadire che non tutti hanno partecipato a questa folle mattanza. Parte dei giocatori, qualcuno da me allenato che stimo ed abbraccio, dirigenti e sostenitori del Mozzano credo abbiano sofferto come me questa incresciosa ed orrida commedia.
