RAPAGNANO. Silveri: "Dovremmo essere tutti uguali ma forse mi sbaglio"
Il presidente rosso-verde non ci sta assolutamente a recitare il ruolo di agnello sacrificale e chide pari dignità sul rettangolo verde

RAPAGNANO. Non ci sta il Rapagnano a passare per la vittima sacrificale di questo campionato di Promozione. La matricola rosso-verde, nonostante l’ultimo posto in classifica (a pari punti con il Potenza Picena), ha ancora ottime possibilità di salvezza e chiede di essere considerata sullo stesso piano delle avversarie. Le parole del presidente Vitaliano Silveri (foto):
“Siamo arrivati quest’anno per la prima volta in Promozione e probabilmente abbiamo ancora molto da imparare. Capisco – ci dice Silveri - che quando sei ultimo e vieni sconfitto sembra tutto normale, ma non è così, ci vuole equità nei giudizi e correttezza nei comportamenti. Poiché abbiamo guadagnato sul campo la categoria ed abbiamo pagato l’iscrizione, così come tutte le nostre avversarie, gradiremmo non essere considerati di un livello inferiore. Tralascio per carità di patria – attacca il presidente - tutte le sviste grandi e piccole del girone di andata e vado direttamente agli ultimi episodi. Nella gara casalinga contro la capolista Matelica, quando eravamo avanti per 1-0 ci è stato negato un calcio di rigore solare, di quelli sui quali neanche ci sarebbe da discutere. Fossimo andati sul 2-0, vista anche la forza enorme dell’avversario, forse avremmo perso ugualmente, ma lo avremmo fatto senza rimpianti. Sabato scorso – continua Silveri – sul risultato di parità a 2/3 minuti dalla fine, il portiere della Palmense ha commesso un fallo da dietro su Polozzi, piuttosto evidente, niente nemmeno stavolta.
Dunque ancora un’altra svista che, quasi a fine gara, va ad incidere pesantemente sulla nostra classifica. Siamo piccoli ma non sprovveduti, sappiamo che poi il rigore va anche segnato ma, se ci sono gli estremi, perché non concederlo? Ci rendiamo conto che non è semplice gestire la situazione, ma noi chiediamo solo essere trattati come tutti gli altri. Se dovessimo retrocedere, vorremmo farlo con le nostre forze, con la consapevolezza che le altre squadre sono superiori a noi, insomma competere ad armi pari. Anche nelle gestioni dei cartellini è dall’inizio della stagione che vedo cose strane, agli avversari dopo il primo giallo, prima di prenderne un altro viene concessa qualsiasi cosa. I nostri invece vengono ammoniti e poi espulsi senza tante cerimonie. Non è che per caso qualcuno guarda troppo la classifica e ci considera già spacciati? Ho sempre pensato – chiude il presidente Silveri - che dovremmo essere tutti uguali, oppure mi sono perso qualcosa e qualcuno forse è più uguale di altri?”.
