RAPAGNANO. Nessun fatto nuovo. Si va verso la chiusura

RAPAGNANO. Rischia seriamente di spegnersi la stella del Rapagnano che, dopo la retrocessione dal campionato di Promozione, molto probabilmente non sarà al via della prossima stagione agonistica. Le dimissioni del presidente Vitaliano Silveri, formalizzate la scorsa settimana sembra non abbiano portato nessun tipo di interesse verso la società.
Un titolo di Prima categoria, un bilancio sano senza pendenze di alcun genere, un impianto sportivo all’avanguardia per queste categorie, evidentemente non bastano a scaldare l’interesse di privati ed Istituzioni, tutti restano defilati senza mostrare un minimo di interesse per la società. Eppure stiamo parlando di un sodalizio sportivo con più di 50 anni di vita, che nelle ultime stagioni è stato sulla bocca di tutti per le sue imprese sportive. La squadra ha raggiunto traguardi impensabili sempre mantenendo, questo va sottolineato, una gestione sana, attenta e rigorosa, tanto da essere considerata da molti come un punto di riferimento in ambito sportivo. Evidentemente tutto ciò non basta ed è triste pensare che nessuno voglia imbarcarsi in una nuova avventura sportiva, avendo anche una storia tanto importante alle spalle.
Intanto i tempi stringono e la dirigenza uscente sta correttamente portando avanti l’ordinaria amministrazione e continuerà a farlo fino al 30 giugno, ultimo giorno della stagione sportiva. Dopo quella data, se non ci saranno fatti nuovi, tutti i giocatori saranno svincolati e dunque liberi di accasarsi altrove, (alcuni vedendo la situazione lo hanno già fatto), gioco forza l’AC Rapagnano Calcio 1973 chiuderà i battenti. Resterà solo l’amaro in bocca a tutti coloro che, nel corso degli anni, hanno sempre lavorato con correttezza e passione, lasciando oggi alla città un titolo sportivo di prim’ordine e una situazione economica positiva. E’ triste constatare che, a quanto sembra, non c'è in nessuno un minimo di attenzione verso questa chiusura che si potrebbe scongiurare con un minimo di buona volontà, ma evidentemente nel mondo del calcio siamo davvero messi male.
