I dirigenti di MONTERUBBIANO replicano al Comunicato ULTRAS PSG

PORTO SAN GIORGIO. In risposta al comunicato degli Ultras Psg, pubblichiamo una lettera inviataci dai dirigenti di Monterubbiano della società Sangiorgese Monterubbianese, che vogliono precisare alcuni aspetti forse non del tutto chiari.
"La collaborazione fra le due società, Monterubbianese e Sangiorgese, risale al campionato 2022/2023 quando la Sangiorgese militava in Prima categoria e la Monterubbianese in Promozione. I dirigenti di allora ci chiesero di poter fare insieme la Juniores di modo che i ragazzi di Porto San Giorgio potessero partecipare al campionato regionale anziché giocare il campionato juniores provinciale, riservato alle squadre fino alla Prima categoria.
Questa collaborazione andò molto bene per tutto il campionato Juniores tanto che la squadra, guidata da Mister Grandi, si classificò nelle prime posizioni.
A fine campionato la Sangiorgese non riuscì a vincere né il campionato né i playoff per fare il salto di categoria; fu allora che nacque l’idea di unirsi per fare una squadra insieme che potesse partire dalla Promozione, ma che avesse obiettivi di categorie superiori.
A questa idea, noi dirigenti della Monterubbianese ci abbiamo creduto e ci crediamo ancora, perché siamo convinti che il calcio dilettantistico chiuso nel proprio campanile di paese va a scomparire e le società di calcio se non si uniscono fra di loro non riescono più economicamente a sostenere il peso dei costi gestionali e dei rimborsi ad atleti e tecnici. Ne abbiamo la riprova dalle grandi società dei nostri capoluoghi di provincia, vedi Ascoli, Fermana, Ancona, ed anche dalle società che hanno militato per diversi anni in Serie D, ed oggi si ritrovano chi in Promozione, chi in lotta per non finire in Prima Categoria. Il nostro obiettivo era e rimane quello di aggregare più società, i cui soci abbiano la stessa passione per il calcio, che vogliono raggiungere insieme qualcosa di importante.
Pertanto al di là di queste considerazioni, secondo noi sacrosante, da parte nostra non c’è, e non ci sarà mai, nessun ostacolo affinché qualcuno voglia ripartire dalla Terza categoria con la ragione sociale che crede e con la dignità che merita".
