MONTEGIORGIO. Il DS Livi saluta: "Un anno duro, ma tanta dedizione"

Dopo un anno difficile e intenso, il direttore sportivo Francesco Livi (foto) saluta il Montegiorgio, con un filo di amarezza, ma allo stesso tempo con un profondo rispetto verso il gruppo. Arrivato solo ad inizio agosto, a pochi giorni dall'inizio della preparazione, ha dovuto affrontare una sfida in salita fin dal primo giorno.
“È vero, è stato un anno travagliato. Quando sono arrivato – racconta Livi – al primo allenamento c’erano appena otto giocatori in rosa. Abbiamo dovuto costruire la squadra con quello che offriva il mercato in quel momento, cercando di formare un gruppo il più competitivo possibile. Nonostante tutto, ce la siamo giocata fino all’ultimo minuto dei play-out. Potevamo retrocedere direttamente e invece siamo rimasti in corsa fino alla fine in una categoria difficile come la Promozione. Questo la dice lunga sullo spirito e sull’impegno dei ragazzi”.
L'esperto dirigente sottolinea quanto le difficoltà iniziali abbiano influenzato il cammino della squadra: “Le altre formazioni erano già pronte e attrezzate, noi abbiamo dovuto rincorrere. Abbiamo puntato su giovani del posto, validi e motivati, ma l’inesperienza si è fatta sentire in certi momenti decisivi. Detto questo, sono sicuro che questi ragazzi, con alle spalle una stagione così formativa, il prossimo anno faranno sicuramente meglio”.
Livi non cerca scuse, ma chiarisce anche il contesto complesso in cui si è trovato a operare: “Sì, mi sento in parte responsabile della retrocessione, ma non certo delle precedenti. Quando si viene da due retrocessioni consecutive (dalla Serie D e dall'Eccellenza ndr) è evidente che ci siano problemi più profondi. Le colpe non possono ricadere solo su chi costruisce o allena la squadra in una singola stagione. A dicembre, ad esempio, abbiamo potuto fare pochissimo sul mercato per mancanza di risorse. Eppure, in rosa avevamo giocatori come Misin, Tracanna, Paolini, Ribichini: non certo gli ultimi arrivati e che ci hanno dato una grossa mano”.
Parole cariche di riconoscenza quelle dedicate al gruppo squadra: “Sono stati i ragazzi migliori che abbia mai conosciuto, sia come persone che come giocatori. Hanno dato tutto, sempre. Anche contro le squadre di vertice, come avete visto nel corso della stagione, abbiamo lottato ogni minuto con dignità. Non abbiamo mai mollato. Questo, per me, vale tanto. È stato un onore lavorare insieme a loro”.
Livi non dimentica chi gli è stato vicino anche nei momenti più duri: “Ringrazio Giorgio Bernabei, Davide Belleggia e Marco Ricci della società, che non mi hanno mai fatto mancare il loro supporto. In un contesto complicato, il loro impegno è stato fondamentale”.
Infine, una riflessione amara ma lucida: “Chi conosce davvero il calcio sa che certe retrocessioni non nascono in una sola stagione. I problemi vengono da lontano. Quando il dito indica la luna, lo stolto guarda il dito. Chi sa vedere oltre, capisce”.
