Sangiustese: "Questione impianti assurda: il Comune ci ha dimenticati"
I paletti messi nell'ultimo bando hanno escluso la Sangiustese di fatto. "L'aver ricostruito un settore giovanile ci ha condannato. Ma è inconcepibile che una società di Serie D non possa esprimere un proprio vivaio"
MONTE SAN GIUSTO. Alza la voce la Sangiustese in merito alla questione impianti e soprattutto in merito al nuovo bando per la gestione del Comunale di Villa San Filippo, costruito ad hoc, sostengono in casa rossoblù, per il Ponte San Giusto. Questo è quanto hanno voluto mettere in evidenza proprio il direttivo della Sangiustese in un incontro avvenuto con la stampa.
Il nuovo bando esclude nei fatti la Sangiustese in quanto il punteggio massimo viene attribuito a chi ha più under 17 tesserati e residenti nel Comune oltre a chi aveva già gestito l'impianto in precedenza. Nel precedente contratto di utilizzo del tra Ponte San Giusto e Sangiustese una clausola che vietava il tesseramento di ragazzi di Monte San Giusto, pena la mancata concessione dell'impianto alla prima squadra: dunque nessuna possibilità di vincere il bando. Nonostante il divieto la società ha deciso di iniziare una propria attività giovanile presso i campetti di via Giustozzi per rispondere alle esigenze di alcune decine di ragazzi, al loro primo tesseramento, di giocare con i colori della Sangiustese: “Abbiamo iniziato con piccoli numeri ma l'obiettivo è di coprire tutte le categorie già da settembre – afferma il responsabile del settore giovanile Sandro Rossi (nella foto insieme al presidente Tosoni)– perchè chi aveva in gestione il settore giovanile in passato (poi confluito nel Ponte San Giusto, ndr) lo ha in pratica svenduto a Morrovalle. Per questo molti sangiustesi hanno scelto altri settori giovanili perchè questa storia non è piaciuta. Il fatto è che la Sangiustese non viene minimamente considerata dall'Amministrazione Comunale: su questo pesa una questione che il sindaco ha con il presidente Tosoni e che alla fine porta la Sangiustese e le famiglie sangiustesi a pagarne le conseguenze”.
SITUAZIONE IMPIANTI. Oltre a questo molte le controversie specifiche sugli impianti: “Tante le ingiustizie che abbiamo subito. Il Tar aveva dichiarato illegittimo, dopo il ricorso della Sangiustese, quel primo bando del 2016 con una sentenza dello scorso aprile ma al Ponte San Giusto era stato fatto proseguire per continuità, allungando con proroga tecnica eccessiva la gestione all'annata 2018-2019. Per questo, dopo 60mila euro pagati in tre anni, sono stati sospesi i pagamenti: non avremmo infatti dovuto pagare nel caso il contratto fosse stato ritenuto irregolare. Abbiamo più volte segnalato tutto questo al Comune, ricevendo sempre il massimo disinteresse totale per la questione. Anzi il Comune insieme al gestore dal 2017 ha sempre chiesto il ritiro del ricorso al Tar alla Sangiustese quale condizione per ottenere un prezzo agevolato sui costi di affitto dell'impianto ma mai siamo voluti scendere a compromessi di questo tipo”.
Addirittura nel luglio 2017 una riunione per discutere della gestione è degenerata in uno scontro verbale tra il Sindaco Gentili e il presidente Tosoni successivamente al quale, con la testimonianza di un assessore e di un dirigente del Ponte San Giusto, è arrivata la denuncia da parte del primo cittadino al presidente per minacce a pubblico ufficiale: un procedimento che la Procura ha proceduto in breve tempo ad archiviare. “E' tempo di rendere pubblica questa situazione – chiude Rossi – che non è più sostenibile e che impedisce lo sviluppo della Sangiustese che deve avere un proprio settore giovanile senza dover pagare l'affitto dei campi come avviene in moltissime realtà”. (Articolo tratto da Il Resto del Carlino)