Massimo Ciocci: "In Cina la situazione sta tornando alla normalità"
“Abitavo a Nanchino, a mille chilometri da Wuhan. Sono rientrato a metà novembre dalla Cina. Al tempo era tutto a posto, non c’erano problemi, le scuole erano aperte. I cinesi non ci avevano detto niente, l’epidemia legata al Coronavirus è scoppiata a gennaio.”. Inizia così il racconto di Massimo Ciocci (foto), ex attaccante di Inter e Fiorentina, dopo i tre anni trascorsi ad allenare la squadra Under 14 dello Jiangsu Suning FC.
“A Wuhan sono andato tre volte per giocare le partite di campionato – afferma Ciocci, che aveva scelto di interrompere il contratto con quattro mesi di anticipo con Suning – Recentemente ho sentito i miei ragazzi, il mio secondo, i miei traduttori. Stavano tutti in quarantena, sono stati molti giorni a casa, fino alla settimana scorsa uscivano con le mascherine per fare le compere; alcuni si facevano portare da mangiare a casa. So che gli allenatori italiani sono andati via, a parte due che sono rimasti e stanno bene. Mi hanno detto che l’8 di marzo dovrebbero riiniziare le scuole, questo è un segno molto importante, significa che il problema si sta per risolvere e si sta tornando alla normalità. La chiusura delle scuole è stata la prima cosa che hanno fatto in Cina quando è scoppiata l’epidemia. L’ultima persona che ho sentito pochi giorni fa mi ha detto che nella città dove abita, che conta dieci milioni di abitanti, negli ultimi giorni non ci sono stati più contagiati”.
“Il problema vero è che c’è tanta confusione da noi, l’informazione ha trasmesso tanta paura, forse un po’ troppa. Bisogna stare attenti, non avere paura e tanto meno creare allarmismi. Se ho ben capito anche in Cina i problemi maggiori hanno riguardato gli anziani. E’ un po’ più grave di una semplice influenza da quello che mi hanno spiegato. Le misure adottate dal governo in Italia credo siano giuste, speriamo di tornare piano piano alla vita normale. Nelle Marche per fortuna sono pochi i casi di contagio da Coronavirus. La scelta di fermare anche il calcio è giusta, il problema verrà dopo quando dovranno essere recuperati i vari impegni; questa però è un’emergenza e bisogna adeguarsi”.