Crescenzi: "Stagione da annullare ma il merito va riconosciuto"
Il presidente della Settempeda traccia il futuro: "Questa pandemia ci porterà inevitabilmente a ripensare il calcio nelle forme più autentiche del dilettantismo"
SAN SEVERINO MARCHE. Marco Crescenzi (foto) non è solo il presidente della Settempeda, è l'essenza stessa del calcio a San Severino Marche visti i successi passati al comando del Serralta. Come stai vivendo questo momento storico?
"Come tutti dovrebbero fare, nella massima attenzione a garantire il richiesto isolamento sociale, consapevole che questa misura è l’unica arma a disposizione di noi cittadini per contrastare l’azione di questo subdolo virus. Questo è quello che stiamo raccomandando a tutti i nostri tesserati con i quali rimane costante il contatto attraverso i social".
Domanda secca: per te i campionati ricominceranno o no?
"No. Valutando e conoscendo anche per motivi di lavoro le dinamiche sanitarie, mi riesce veramente difficile pensare allo svolgimento di partite di calcio in un contesto di “isolamento sociale” che sicuramente rimarrà in vigore per diversi mesi ancora, anche con l’inizio dell’auspicata fase 3 dell’emergenza, quella che segnerà l’uscita dalla crisi".
Se la stagione finisse qui come dovranno essere gestiti gli eventuali verdetti?
"Questo è un argomento complesso ma allo stesso tempo semplice. Non essendo previsto nulla dai regolamenti il tal senso, la decisone inappellabile sarebbe quella dell’annullamento dei campionati per impossibilità oggettiva di condurli ai verdetti finali del campo. Detto questo, è evidente che ci sono delle situazioni che tale decisione costituirebbe un’evidente ingiustizia. Penso ad esempio al magistrale campionato fatto dall’Elfa in Seconda categoria o al cammino trionfale del Benevento in serie B. Non mi dispiacerebbe quindi si trovasse una modalità ampiamente condivisa, per riconoscere il merito di quelle formazioni che sul campo avevano virtualmente raggiunto o quasi il successo finale".
Che calcio sarà quello dei Dilettanti dopo il Coronavirus?
"Accantonando l’aspetto sanitario che andrà valutato quando saremo in grado di riprendere, evidentemente il cambiamento maggiore lo avremo a livello finanziario. La forte contrazione economica prodotta da questo evento, i cui effetti saranno duraturi per diversi anni, ci porteranno inevitabilmente a ripensare il calcio nelle forme più autentiche del dilettantismo. Dovremo rimettere le lancette indietro di diversi anni, rivalutare le motivazioni passionali di tutti gli attori coinvolti e con meno risorse trovare gli stessi stimoli e soddisfazioni nel praticare questo meraviglioso sport. Per noi questo aspetto ha anche un risvolto particolare. Questa è la stagione nella quale ricordiamo il trentennale dalla fondazione della Polisportiva Serralta e probabilmente piuttosto che con grandi eventi commemorativi la ricorrenza dovrà essere ricordata con una “ripartenza motivazionale” rispolverando le passioni e gli stimoli che ci portarono ad iniziare l’avventura con l’autocostruzione del nostro impianto sportivo.
Al di sopra di ogni valutazione e considerazione sportiva che abbiamo sin qui esposto l’attenzione massima ed il pensiero in questo momento va ai rischi per l’epidemia rappresenta per tutti. D’obbligo quindi, i sinceri auguri a tutti con l’esortazione al rispetto delle regole date ed un ringraziamento a tutte le persone che operando in prima linea sono più esposte al rischio contagio".