Il dramma di mister Lorenzotti: "Babbo e mamma morti per il Covid-19"
Lavora da anni nello staff tecnico del settore giovanile del Matelica: i suoi genitori deceduti nel giro di una settimana
Fabio Lorenzotti (foto) è distrutto dal dolore: perdere entrambi i genitori, Pierino e Olga, in poco più di una settimana, è un’indicibile tragedia. "Non ho parole per descrivere quello che stiamo provando, mi sembra tutto un terribile incubo", racconta con un filo di voce, ma anche con un’ammirevole forza d’animo. "Ripensando a quanto accaduto mi rimane però un grande cruccio: babbo e mamma – dice – si sarebbero potuti salvare se fossero stati sottoposti al tampone nel momento in cui comparvero i primi sintomi? È un interrogativo destinato forse a restare senza risposta, ma certamente fa rabbia aver visto inascoltate le nostre ripetute richieste ".
Lo sconforto nella parole di Fabio non diventa mai sdegno, però il suo stato di profonda delusione e rammarico – di fronte a una "macchina" sanitaria che ha agito a rallentatore – è indubbio.
Cosa è avvenuto?
"Tutto è iniziato per mio padre a metà marzo: prima la tosse secca, poi la febbre. Abbiamo chiamato il medico di famiglia che ha prescritto antibiotici, ma la temperatura invece che scendere aumentava. Così lo stesso dottore ha fatto richiesta del tampone a domicilio. Nessuno è venuto. Noi abbiamo chiamato più volte i numeri verdi messi a disposizione per il Coronavirus, però, al di là di tanta cortesia, nessuno ci ha preso davvero in considerazione. Neppure l’ufficio igiene dell’Asur. Mio padre stava sempre peggio, ho chiamato due volte il 118 in due giorni diversi, consecutivi. E la seconda volta sono venuti a prenderlo: accusava dolori lancinanti, oltre che febbre alta. Era martedì 24 marzo".
E poi?
"Il 118 ha portato mio padre all’ospedale di Macerata, gli hanno fatto lì il tampone, è risultato positivo e da quel momento non lo abbiamo più visto, né ci abbiamo potuto parlare. Negli ultimi giorni le sue condizioni si erano ulteriormente aggravate ed è stato trasferito all’ospedale di Camerino, dove lo hanno intubato e dove è deceduto lo scorso 8 aprile. Pensate che sono venute a casa nostra, due operatrici, a fargli il tampone domenica 29, ma lui era ricoverato già da 5 giorni. Che tempismo! Almeno una decina di giorni dopo la nostra iniziale richiesta".
E sua madre?
"Mamma ha cominciato ad accusare tosse e febbre pochi giorni dopo. Essendo un soggetto immunodepresso e, vista l’odissea vissuta da mio padre, ha sentito al telefono la dottoressa che la seguiva per i suoi problemi renali e non ha atteso oltre. Il tampone, come detto, non arrivava mai, così l’ho presa e l’ho portata io in macchina direttamente al pronto soccorso di Macerata: era giovedì 26 marzo. Risultata positiva, i sanitari l’hanno trasferita all’ospedale di Civitanova. Con lei ho parlato al telefono ogni giorno, aveva difficoltà respiratorie, era aiutata con ossigeno, ma ci siamo sentiti pure la sera prima della crisi notturna che poi non è riuscita a superare (31 marzo; ndr)".
Pierino Lorenzotti aveva 72 anni ed era un ex dipendente della "Merloni"; Olga Boarelli di anni ne aveva 67 ed era stata per 40 anni un’infermiera dell’ospedale di Matelica. Oltre a Fabio, mister del settore giovanile del Matelica Calcio, lasciano un altro figlio, Simone, che vive a Fabriano.
(FONTE: Il Resto del Carlino)