Panichi: "Situazione delicata. Attesi da Roma chiarimenti definitivi"
Il vice presidente del Comitato Marche sottolinea la scarsa autonomia delle regioni in materia, ma auspica un intervento decisivo a livello di Federazione e di Ministero dello Sport
ASCOLI PICENO. Non accennano a placarsi le polemiche e le prese di posizione delle società dopo la vicenda del Trodica, che ha visto tutto il gruppo squadra finire in quarantena per la positività di un tesserato. Tra ieri e oggi sono state molte le squadre che hanno deciso autonomamente di sospendere cautelativamente l’attività, in attesa di notizie più precise in merito all’applicazione del protocollo anticovid.
Al fine di provare a chiarire alcuni aspetti, abbiamo sentito al telefono il vice presidente del Comitato Regionale Ivo Panichi (foto).
“Comprendo la situazione e certamente non mi fa piacere vedere tutto questo malcontento e questa confusione – ci dice il numero due del Comitato – ma confermo che anche noi siamo in attesa di comunicazioni e chiarimenti da parte della FIGC nazionale. La singola regione non ha potere su questa materia e non può autonomamente assumere delle decisioni che non siano ratificate a livello nazionale. Domani scade il provvedimento che vieta la presenza di pubblico negli impianti, le autorità dovranno riunirsi e pronunciarsi in merito, magari ci sarà l’opportunità per un ulteriore adeguamento del protocollo. Specie dopo le vicenda del Trodica, sarebbe auspicabile un chiarimento definitivo anche in merito all’intervento delle varie ASL sul territorio.
Purtroppo noi possiamo fare poco - continua il vice presidente - la nostra autonomia è limitata e quello che diciamo oggi potrebbe essere smentito domani. Il nostro percorso è tracciato e, se non ci saranno novità da Roma, andremo avanti secondo il programma, ribadisco che un singolo Comitato non può decidere autonomamente di fermarsi.
Intanto inviterei tutti a mantenere la calma e leggere attentamente le ultime disposizioni ministeriali, che a mio avviso hanno chiarito diversi aspetti. Per esempio l’autocertificazione non va fatta tutti i giorni ma ogni due settimane, che il medico è consigliabile ma non obbligatorio e che la doccia si può fare, l’importante è che gli atleti all’interno degli spogliatoi indossino le mascherine. Ci sono state delle semplificazioni pratiche e operative. Alla fine di tutte le disposizioni – conclude Panichi - c’è scritto che l’ultima parola spetta alle ASL, che valutano le situazioni e fanno le loro scelte. Abbiamo presentato le nostre istanze agli organi competenti e siamo in attesa di un chiarimento definitivo da parte del Ministro Spadafora, specialmente su quest’ultimo punto. In questo momento è il massimo che possiamo fare”.