La rabbia di Stracci: "La salute prima di tutto, ma non per tutti"
La dura risposta del presidente dell'Offida Calcio all'UISP e all'Amministrazione Comunale dopo essere stato denunciato per diffamazione
OFFIDA. E’ salita alla ribalta della cronaca la vicenda sulla presunta diffamazione operata dal presidente dell’Offida Calcio, Giovanni Stracci, nei confronti del responsabile UISP di Ascoli Piceno, per aver fatto rilevare la mancata sanificazione a cavallo fra agosto e settembre 2020 degli impianti in dotazione della società sportiva. “Il contenimento epidemiologico ha imposto sacrifici a tutti - sostiene Stracci - e la necessità assolutamente primaria di garantire la sicurezza sanitaria di atleti sportivi negli sport di contatto. La guardia doveva ed avrebbe dovuto essere mantenuta alta. Oggi si pubblicizza l’inizio delle vaccinazioni anti Covid ad Offida presso la struttura della salute, questa è la conferma che i tamponi si potevano fare e come … qualcuno non ha reagito alle nostre sollecitazioni perché lo avevo detto io? Ogni sollecitazione reciproca deve essere intesa collaborativa ed al fine di ostacolare sul nascere eventuali contagi”.
Per la cronaca, nelle giornate successive si ebbero i primi contagi nella ridente comunità ascolana, probabilmente qualcosa in più poteva essere fatto proprio nei giorni prima. “Insisto, quelle espressioni su facebook, che mi vengono contestate come diffamatorie, non erano altro che conferme di quanto non era stato fatto, dall’amministrazione comunale e dal gestore Uisp, che cosi non le ha considerate, usandole solo come pretesto di lamentela sul piano politico. Tra l’altro - continua Stracci - precisano i legali che assistono il Presidente della Polisportiva offidana, Avvocati Andrea Ciannavei e Fabio Millevolte, risulterebbe documentalmente accertato che proprio a cavallo di agosto e settembre 2020 il campo sportivo offidano in effetti non fosse munito di certificato di avvenuta sanificazione, come riscontrabile dai filmati pubblicati sui social, certificato esposto dall’UISP solo l’8 settembre, dopo la notizia dei primi casi di positivi al Covid (due in società allargati poi a 4, una squadra allievi in quarantena).
“Non essendo state rispettate le direttive del DPCM sono stato costretto ad agire con tempismo - dice Stracci - ciò comportando per i miei iscritti di fare il tampone privatamente al costo di € 80 cadauno, con oltre 250 tamponi effettuati tra l’8 ed il 9 settembre nei laboratori della vallata. Non ci è stato permesso fare tamponi all’infermeria dello stadio e nemmeno nei drive in. Dunque non solo affermo un dato vero - ribadisce Stracci- ma dovrei pagare anche l’aver voluto sollecitare in via pubblica il senso del dovere di tutti”.
Il Presidente della Offida Calcio è un fiume in piena: “Utilizzare la leva penale per mettere sulla graticola chi s’impegna da decenni alla promozione dello sport nella comunità offidana in condizioni di salute e beneficio sanitario per tutti, denota da parte dei querelanti scarsa sensibilità istituzionale e umana”.
"Forse l’epidemia avrebbe meritato più collaborazione da parte degli addetti ai lavori, evitando stizzite iniziative presso i Tribunali penali, d’altronde il Sindaco Massa dimentica quando, anni fa, da Assessore al Bilancio con Lucciarini Sindaco e Antimiani Assessore allo sport, chiamarono Stracci ed Ascani a salvare una società sull’orlo del fallimento. Altresì dimentica come in 27 anni di impegno personale ed economico con i tanti dirigenti il Paese alla ribalta regionale, nazionale ed internazionale con Volley, Atletica e Calcio con evidenti vantaggi di visibilità ed economia per i commercianti e le famiglie offidane oltre alla non scontata sana crescita educativa dei nostri giovani! Nella ricorrenza del suo sessantesimo anno la società Offida calcio 1961, che nel frattempo ha risanato il bilancio ed ha un settore giovanile fiore all’occhiello, se vorrà proseguire la sua storia, dovrà farlo non ad Offida, in queste condizioni qui non è più possibile operare".