MANDOZZI: "Gli anni passano ma sto troppo bene con questi ragazzi"
Il 45enne portiere del GMD Grottammare sta dando una grossa mano alla squadra, sia a livello di prestazioni, sia come punto di riferimento per il gruppo.

GROTTAMMARE. Non è più un ragazzino, ma scende sempre in campo con la voglia e la passione di un ventenne, riuscendo ancora ad essere decisivo per la sua squadra. Stiamo parlando di Marco Mandozzi (foto), portiere classe 1978 del GMD Grottamare, Seconda categoria (girone G). Prestazioni ad altissimo livello nelle ultime gare di campionato, lo hanno posto ancora una volta sotto i riflettori, ma lui resta tranquillo, ancorato alla sua filosofia di vita.
“Scendo in campo ancora con grande passione e con quel pizzico di adrenalina, della quale non riesco a fare a meno. Fino a quando il fisico me lo consentirà sarò certamente in mezzo ad un terreno di gioco. Il tempo passa inesorabile, talvolta mi trovo al fianco di ragazzi che hanno più o meno l’età delle mie figlie, ma sto bene, mi alleno con cura e se posso dare una mano alla società e alla maturazione di questi bravi giovani lo faccio ben volentieri”.
Tante stagioni al Valtesino e tanti ricordi importanti, cosa ti porti dietro?
“Tantissimo, un ambiente eccezionale dove abbiamo ottenuto anche risultati molto importanti. Società seria con la quale mi ha fatto piacere vincere il campionato, vivendo dei momenti indimenticabili, poi lo scorso anno siamo retrocessi, ma questo nulla toglie al grande lavoro e alla splendida professionalità di un gruppo di persone di grande spessore”.
Ora sei qui alla GMD Grottammare, come approccio possiamo dire che sta andando tutto per meglio?
“Anche questa una famiglia, con valori e peculiarità importanti. Un mix molto ben costruito con tanti giovani interessanti e 3 o 4 elementi di esperienza a fare da collante e da guida. Su tutti una società che, anche se piccola, è molto organizzata e partecipe ed un mister di valore assoluto come Donatello Zappalà. Un allenatore di riconosciute capacità nella valorizzazione dei giovani, ma anche bravissimo nel dare un gioco efficace e talvolta anche spettacolare alla squadra”.
Valuti dunque molto positivamente queste prime giornate?
“Nel complesso direi di si. Forse ci mancano un paio di punti che avremmo meritato, ma in considerazione del grande rinnovamento operato in estate e dei tanti dubbi che serpeggiavano nei nostri confronti, direi che stiamo andando alla grandissima. I più giovani si stanno inserendo magnificamente, il gruppo si è formato e si sta cementando al meglio, e soprattutto si sta costruendo qualcosa di duraturo per il prossimo futuro. Sono soddisfatto e fino a quando potrò dare una mano ad un ambinte come questo, non mi tirerò indietro”.
Sei arrivato a 45 anni, c’è un segreto per mantenere una grande forma fisica ed essere ancora competitivo anche al cospetto dei più giovani?
“Segreti non ce ne sono, diciamo che vivere una vita sana e senza strafare aiuta molto. Io, anche se faccio un lavoro abbastanza pesante, ho alle spalle una famiglia unita sulla quale posso contare e dalla quale torno sempre la sera. Giocare in società serie e a dimensione quasi familiare aiuta molto, inoltre cerco di essere molto attento all’alimentazione e, nei limiti del possibile, cerco di allenarmi con grande professionalità. Ora posso farlo su un campo in erba, potendo contare anche sul supporto di Fabrizio Deogratias, averlo al fianco è stimolante, insieme stiamo facendo un bel lavoro che mi gratifica e rende merito alle doti straordinarie di un maestro come lui”.
