Ricordate la vicenda Lewis-Vigor Senigallia? La versione di Meggiorin
L'avvocato estromesso dalla società, l'ad: "La stagione stava prendendo una brutta piega"

SENIGALLIA. Ricordate la storia dell'avvocato Robert Lewis entrato nella società della Vigor Senigallia con tutto l'ambiente vigorino galvanizzato per un possibile sogno Pro? Giorni fa il presidente Franco Federiconi aveva comunicato l’esclusione di Lewis dal club per “il mancato rispetto degli impegni assunti”, come previsto dallo statuto societario. Un epilogo che conferma le tensioni emerse negli ultimi mesi e che pone fine a un’esperienza cominciata con entusiasmo la scorsa estate, ma rapidamente deterioratasi. “La decisione è partita da noi, ma Lewis non si è opposto – aveva spiegato Federiconi – La società non è in pericolo: le sue quote, superiori al 50%, sono già state redistribuite e andremo avanti con i progetti annunciati, come l’hospitality al Bianchelli e il Vigor Store. Alcune iniziative, come Casa Vigor, erano legate a lui e si sono già concluse”.
Ora l'ad della Vigor Luca Meggiorin (foto), come riporta il Corriere Adriatico, fa chiarezza sull'intera vicenda e riporta chiarezza in società. "La stagione stava prendendo una piega diversa da quella che è sempre stata la nostra 'filosofia', basata sulla interazione fra gli apporti dei dirigenti, quelli degli sponsor e il lavoro del settore giovanile. Quello che è successo in società riporta la Vigor alla dimensione originaria, incardinata sulle forze locali con le quali tutto è possibile, ci può essere la stagione in cui sfiori la C e quella in cui soffri. Nel 2023/24 il peso a bilancio era stato di 940/950mila euro. Ma la struttura regge, i nostri collaboratori hanno costi relativi, qualcuno lavora addirittura gratis. Da quando gestiamo la Vigor abbiamo sempre onorato gli impegni, chiudendo le annate con passivi modesti o in pari grazie a dirigenti, sponsor e incassi".
