“Io per scemo non ci passo”. Dopo il faccia a faccia a muso duro con il presidente Antonio Recchi il capitano dell’Ancona Filippo Boccardi al termine della partita giocata e persa con il Castelfidardo fa chiarezza su quanto avvenuto martedì scorso e sulla situazione stipendi. “Mi è stata detta una cosa non vera da Antonio Recchi ed ho chiesto spiegazioni – ha detto Boccardi - Sono stati dei modi forti, molto forti, me ne assumo tutte le responsabilità. Il giorno dopo abbiamo chiarito, mi è stato detto che c’è stato un errore. Chiediamo chiarezza, di essere sinceri con noi, possiamo passare sopra a tutto ma non essere presi per la gente che viene dalle montagne”.
“Ci tengo a dire una cosa – ha continuato Boccardi – Non sono in serie B o in serie A, io con i soldi ci faccio la spesa, devo aiutare una famiglia, devo pagare un affitto, devo pagarmi le bollette. Se mi viene detto che mi pagano il 15 poi è il 28 a me cambia il mondo. C’è gente che ha il mutuo, c’è gente che ha i bambini. Capiamo le difficoltà che ci possono essere in una società ma non ci sta bene di non avere chiarezza. Sono venuto qua che non c’era un pallone per allenarsi, sapevo che c’erano difficoltà”.
Perché vi siete sentiti presi in giro? “E’ stato fatto partire uno stipendio ad un ragazzo e agli altri trenta no. Mi è stato detto che quel bonifico non era stato fatto e invece non è così. Questo è il motivo del marasma di martedì scorso. Ho esagerato nei modi, mi sono scusato”.