ALBERTO MURIGLIO, portiere classe 2001: "Sono pronto a tornare"
La storia di un ragazzo che non ha mai perso di vista ciò che lo rende felice. La porta è aperta, la testa è quella giusta, le motivazioni pure. Ora manca solo una maglia, una squadra, un nuovo capitolo da scrivere

La passione non si spegne, si accumula, cresce, diventa forza. È la storia di Alberto Muriglio, portiere classe 2001 che oggi è pronto a rimettersi i guanti, tornare tra i pali e rientrare in quell’ambiente che lui stesso definisce “casa”. Un percorso iniziato presto, costruito passo dopo passo con serietà, sacrificio e valori autentici. Oggi Muriglio guarda avanti, consapevole del proprio bagaglio umano e calcistico e con una voglia nuova: quella di rimettersi in gioco in un progetto serio, ambizioso, che creda nelle sue qualità.
“All’Aurora Treia ho imparato i veri valori del calcio”
«Il mio percorso è iniziato all’Aurora Treia, la società dove sono cresciuto calcisticamente e umanamente. È lì che ho imparato il rispetto, la disciplina, il sacrificio e il senso di appartenenza. A Treia ho trovato persone che hanno creduto in me e mi hanno trasmesso una passione genuina. È stata una scuola di vita, non solo di calcio.»
Treiese e Chiesanuova: “Società che mi hanno fatto maturare”
«Dopo l’Aurora Treia sono passato alla Treiese, dove ho affrontato un calcio più competitivo, e successivamente al Chiesanuova, una società per me come una seconda casa. Ho vissuto stagioni ricche di emozioni, crescita e persone vere. A Chiesanuova mi sono sentito apprezzato, e quando succede dai tutto senza riserve.»
“Essere portiere è una sfida mentale. Mi ispiro a Donnarumma e Svilar”
Essere portiere non è per tutti, e Muriglio lo sa bene. «Questo ruolo ti espone, ti mette alla prova ogni giorno. Devi saper accettare l’errore, rialzarti subito, restare lucido nel caos. Mi ispiro a Donnarumma per freddezza e concentrazione, e a Svilar per reattività, coraggio e gioco con i piedi. Osservarli mi aiuta a migliorare.»
Una pausa per studio e lavoro: “Ma la passione non è mai sparita”
«Mi sono fermato per motivi di studio e lavoro, ma la voglia di campo non mi ha mai lasciato. Mi manca tutto: gli allenamenti, lo spogliatoio, la domenica, quell’adrenalina unica che solo il calcio può dare. Ora sono pronto a tornare, più motivato di prima.»
Le emozioni che restano: la vittoria Juniores e due rigori parati
Tra i ricordi più forti c’è una stagione speciale. «La vittoria del campionato Juniores Regionale è stata un’emozione incredibile. E poi quella partita a Montecosaro, sotto la pioggia, in cui parai due rigori nello stesso tempo: adrenalina pura. Momenti così ti fanno capire perché ami il calcio.»
“Il calcio ti forma: costanza, serietà, spirito di gruppo”
«Questo sport mi ha insegnato che la costanza pesa più del talento. L’umiltà e la serietà vengono prima di tutto. Ogni esperienza ti lascia qualcosa, anche le difficoltà.»
Attento al calcio marchigiano: “C’è qualità e serietà nei progetti”
Nonostante la pausa, Muriglio ha continuato a vivere il calcio da osservatore. «Seguo ancora tutti i campionati marchigiani. Vedo equilibrio, entusiasmo, programmazione. Tutto questo mi stimola ancora di più a tornare: sento di poter dare tanto.»
“Cerco un progetto serio e ambizioso: sono pronto a dare tutto”
Oggi per Muriglio è il momento di ripartire. «Non è una fine, ma un nuovo inizio. Voglio una società organizzata, seria, con un progetto chiaro. Io garantisco lavoro, impegno, rispetto e disponibilità totale. Il calcio è la mia casa e sono pronto a rientrarci con determinazione e passione.»
Scritto da La Redazione il 31/10/2025


