Santa Caterina: i Giovani biancoverdi passano in due anni da 12 a...70
Un settore giovanile che crescere in numeri e qualità. Il sogno? Tornare a giocare al 'Gazzoli'
Vai alla galleriaFERMO. Cresce il settore giovanile dell'Usa Santa Caterina. Nel 2014 nascono i Giovani biancoverdi, lo possiamo definire anche 'anno zero' dopo la fine del settore giovanile dell'Azzurra. E' nato dalla richiesta da parte del popoloso quartiere fermano di Santa Caterina di riportare il calcio giovanile e di dare la possibilita' ai ragazzi del quartiere e non solo di giocare al calcio. La palla viene presa al balzo dai dirigenti dell'Usa con i vari Mazzoleni, Fortuna, Natali, Daddio, Rogante e Ferracuti che incaricano il mister Ismaele Concetti (foto) che si avvale subito della collaborazione dei mister Pompa e Abbruzzetti con la novita' dell'addetto stampa nella figura di Roberto Tomassini. Pronti via e arrivano 12 ragazzi. Settembre 2016, terzo anno dei Giovani biancoverdi e la crescita e' notevole: 70 iscritti e le porte sono ancora aperte.
"Siamo riusciti ad allestire una squadra primi calci - sottolinea Concetti - una di piccoli amici, due di pulcini, una per i 2007, una per i 2006, una squadra di esordienti misti 2004/'5, una squadra di allievi, praticamente manchiamo solo dei giovanissimi".
"Tutto ci ha permesso anche di crescere come società - dice il neo presidente Maurizio Natali - ora abbiamo una segretaria addetta al settore giovanile, Natascia Mazzoleni, dei nuovi mister che affiancano gli storici Concetti, Pompa e Abbruzzetti; e' arrivato per la categoria allievi e pulcini mister Francesco Alberti e per i primi calci e piccoli amici Santoni, Achei, Rustici e Donzelli. Vogliamo lavorare molto sulla qualita' piu' che sulla quantita'".
"Questa è una grande famiglia che parte dalla prima squadra partecipante al campionato di Seconda categoria che è partita subito forte con due vittorie in campionato e passaggio al turno successivo di Coppa fino a arrivare ai piccolini - evidenzia il patron Mazzoleni - con l'obiettivo principale dello stare insieme, del divertimento e non della vittoria a ogni costo".
Tutto bene ma un piccolo nodo da risolvere c'è, lo spiega Alvaro Rogante: "Le strutture sono piccole, abbiamo solo un campo a 8 e ci dobbiamo appoggiare con molta fatica ad altri campi dove paghiamo l'affitto. Il nostro sogno e obiettivo è tornare a giocare al 'Gazzoli', campo del quartieri e su questo sono concentrati i nostri sforzi cosi' come allargare gli spogliatoi del 'Daddio', attuale campo base di tutte le attivita' dell'Usa".
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