'Metodo Funino' e 2 baby in orbita Pro: ecco l'OSIMANA di Capotondo
Il responsabile tecnico illustra la metodologia che applica al vivaio giallorosso. "E' formativa e si svolge con poca attrezzatura, fa crescere il ragazzo in maniera esponenziale, per certi versi richiama il calcio di strada"
OSIMO. C'è un testo cult alla base del fenomeno Barcellona. Si chiama “Il calcio a misura dei ragazzi”, è di Horst Wein, per molti addetti ai lavori si tratta del migliore metodo possibile fin qui elaborato per insegnare calcio ai bambini. L'ideatore è un esperto professore tedesco, cresciuto allenando nell'hockey su prato fino ad arrivare alla Nazionale del suo Paese e poi quella spagnola, con cui ha vinto l'argento olimpico a Mosca 1980. E proprio in terra iberica, Horst Wein, è stato adocchiato dall'allora presidente blaugrana Nunez e convocato, con l'appoggio di Johann Crujff, per adattare al pallone il suo avanzatissimo modello di insegnamento. Da qui nasce il 'metodo Funino' (che deriva da Fun = divertimento, Nino = bambino) e si basa principalmente sul gioco e sul non dare importanza eccessiva all'insegnamento dei gesti tecnici. A suo avviso il calcio si apprende maggiormente giocando e non “meccanizzando” un gesto tecnico dopo l’altro, come invece avviene con il metodo analitico. Ebbene, del 'metodo Funino' Corrado Capotondo (foto), da 5 anni responsabile tecnico del settore giovanile dell'Osimana, ne è un cultore da anni e già lo praticava nel '97 quando allenava gli Allievi del Chiaravalle.
"Vero, con i piccoli lavoriamo col 'metodo Funino' - sottolinea - è una tipologia molto interessante che si svolge con poca attrezzatura, fa crescere il ragazzo in maniera esponenziale, per certi versi richiama il calcio di strada, oggi quasi scomparso. Sono esercizi semplici ma a livello mentale i bambini apprendono molto. Il metodo si applica dai piccolini fino ai ragazzi di 14 anni. A questo aggiungiamo delle esercitazioni del prof. Emilio Cecchini dell'Università di Urbino soprattutto per quanto riguarda il posizionamento dei ragazzi in campo. Sono lavori di base, come la disposizione a triangolo o a rombo che serve ai ragazzi per l'orientamento spazio-tempo, sono figure geometrice adottate ad esempio dal Manchester e dal Barcellona. Fin qui per la tattica, per il discorso tecnico ci avvaliamo del Coerver Coaching".
Corrado Capotondo, classe 1963, di Osimo, in passato ha avuto esperienze anche in prima squadra (Elpidiense, Ostra, Passatempese) ma la sua dimensione ormai sono i ragazzi. Qui ad Osimo allena anche gli Esordienti e gli Allievi, che non sono riusciti ad agganciare la fase regionale e che ora si sono buttati nella seconda fase provinciale con immutata determinazione: "Alleno questo gruppo di ragazzi da ormai 4 anni, devo dire che è cresciuto molto e ora possiamo competere alla pari con le nostre tradizionali avversarie".
Il vivaio dell'Osimana è formato da 250 ragazzi, campo base il Santilli, di supporto il Diana e delle palestre. Il presidente è Antonio Campanelli, da decenni persona super appassionata alla causa dei giallorossi dalla prima squadra ai piccolini: "Il presidente è una persona molto disponibile - ci tiene a sottolineare Capotondo - che nonostante le difficoltà cerca sempre di esaudire ogni mia richiesta. Tiene molto alla crescita del vivaio ed è sempre presente".
Intanto, arrivano i frutti del lavoro: il 2002 Francesco Persiani in questa stagione è passato all'Ascoli, il 2004 Leonardo Straccio, seguito da club di serie A e B, il prossimo anno andrà a Pescara.